Zerocalcare non va al Lucca Comics: “Il patrocinio dell’ambasciata israeliana è un problema”
"Senza troppi giri di parole: purtroppo il patrocinio dell’ambasciata israeliana su Lucca Comics per me rappresenta un problema". Comincia così il post sui social in cui Zerocalcare annuncia che non parteciperà al festival in programma la prossima settimana, di cui anche quest'anno era tra gli ospiti più attesi. "In questo momento in cui a Gaza sono incastrate due milioni di persone che non sanno nemmeno se saranno vive il giorno dopo, dopo oltre 6000 morti civili, uomini donne e bambini affamati e ridotti allo stremo in attesa del prossimo bombardamento o di un'invasione di terra, mentre politici sbraitano in TV che a Gaza non esistono civili e che Gaza dev’essere distrutta, mentre anche le Nazioni Unite chiedono un cessate il fuoco che viene sprezzantemente rifiutato – si legge nel post – per me venire a festeggiare lì dentro rappresenta un corto circuito che non riesco a gestire".
Il fumettista si scusa con casa editrice e lettori, spiegando l'importanza – anche personale – della manifestazione di Lucca: "Lo so che quello sul manifesto è solo un simbolo – scrive ancora Zerocalcare – ma quel simbolo per molte persone a me care rappresenta in questo momento la paura di non vedere il sole sorgere domattina, le macerie sotto cui sono sepolti i propri cari, la minaccia di morire intrappolati in quel carcere a cielo aperto dove tanti ragazzi e ragazze sono nati e cresciuti senza essere mai potuti uscire".
Il simbolo dell'ambasciata di Israele, che ha il patrocinio dell'evento, ha un motivo ben preciso: ogni anno il manifesto del Lucca Comics & Games – il festival del fumetto più importante d'Europa – viene realizzato da artisti stranieri e quest'anno è toccato a due israeliani. Perciò il patrocinio è una conseguenza simbolica, a seconda della nazionalità degli artisti, e non una questione economica.
Nel resto del post, Zerocalcare racconta di essere stato a Gaza e di essere in contatto con molte persone che ancora ci vivono: "Quando queste persone mi chiedono com’è possibile che una manifestazione culturale di questa importanza non si interroghi sull’opportunità di collaborare con la rappresentanza di un governo che sta perpetrando crimini di guerra in spregio del diritto internazionale, io onestamente non riesco a fornire una spiegazione", scrive ancora Michele Rech.
Il fumettista conclude dicendo che non si tratta di una gara di radicalità e che non c'è nessuna lezione o giudizio morale verso chi andrà a Lucca. E soprattutto non c'è nessuna contestazione nei confronti dei due autori israeliani del poster.
La replica degli organizzatori del Lucca Comics & Games
A poche ore di distanza dall'uscita pubblica di Zerocalcare, gli organizzatori dell'evento hanno diffuso un comunicato di risposta in cui spiegano che il festival resterà un luogo per le differenze e che hanno riflettuto sulla possibilità di rinunciare la patrocinio. Qui il testo completo:
Lucca Comics & Games è da sempre un luogo sicuro per le differenze. Fin dall’inizio stiamo seguendo il dibattito in atto sul patrocinio ricevuto in primavera dall’Ufficio Culturale dell’Ambasciata Israeliana in Italia. Questo patrocinio – non oneroso – è stato ricevuto, come molti dei patrocini che in questi anni hanno affiancato il festival, per riconoscere il valore del nostro programma culturale. Questa attribuzione istituzionale deriva da un lavoro durato quasi un anno, un progetto che ha coinvolto due artisti noti e apprezzati in Italia e nel mondo, come Asaf e Tomer Hanuka, ai quali Lucca ha dedicato una mostra e ha affidato l’immagine di un’edizione imperniata sul tema Together, all’insegna della condivisione di quei valori che da sempre ci guidano: rispetto, comunità, inclusione e partecipazione.
Rispettiamo le scelte personali, rispettiamo le opinioni di tutti e da sempre abbiamo l’ambizione di essere il luogo dove è possibile stare insieme nelle differenze. Crediamo nelle persone e nella capacità di dimostrare che la cittadinanza attiva della comunità di Lucca Comics & Games può essere migliore di quello che le sta attorno. Ci adoperiamo sempre per garantire questa libertà, per dare spazio al dialogo su tanti temi diversi tra cui anche quelli di questa cogente attualità, come già previsto nel nostro programma. Un lavoro per dare a tutti gli appassionati, che rendono unica una manifestazione nata dal basso come la nostra, la certezza che questa manifestazione non dimentica le sue radici e la sua missione.
Abbiamo riflettuto molto sulla possibilità di rinunciare al patrocinio, ma abbiamo ritenuto che sarebbe un atto poco responsabile nei confronti non solo delle istituzioni e delle realtà appartenenti al nostro ecosistema, ma anche per tutti i partecipanti. Lucca Comics & Games mette da sempre al centro solo ed esclusivamente l’opera intellettuale e creativa, le persone: il nostro lavoro, il nostro percorso valoriale, e la nostra storia parlano per noi. Il claim di quest’anno – Together – nasce nel solco del Becoming Human del 2019, di Hope nel 2022, e di quelle stelle che siamo tornati a vedere nel 2021 dopo un altro momento drammatico che abbiamo affrontato e superato insieme.
Salvini contro Zerocalcare: "Io a Lucca ci sarò, evviva l'arte"
Sulla questione è intervenuto anche il ministro, vicepresidente del Consiglio e leader della Lega, Matteo Salvini: "Spiace che per qualcuno il sostegno dell’ambasciata di Israele ad un bellissimo evento culturale sia un problema, a tal punto da annullare la presenza – ha detto parlando di Zerocalcare – Io la penso esattamente al contrario, e farò il possibile per essere al Lucca Comics. Evviva l’arte, evviva la libertà".