Yoga, il nuovo libro di Emmanuel Carrère è un viaggio autobiografico nella depressione
Esce domani 27 agosto in Francia il libro più atteso dell'anno: "Yoga" di Emmanuel Carrère. Per la tradizione italiana invece bisognerà aspettare maggio 2021, quando arriverà in tutte le librerie del Belpaese, edito da Adelphi. Lo scrittore francese, autore di capolavori letterari anche successi internazionali di pubblico come "L'avversario", "Vite che non sono la mia" e "Limonov", torna in libreria sei anni dopo "Il regno" e dopo un lungo periodo trascorso nell'inferno di una depressione che lo ha costretto, per sua stessa ammissione, al ricovero in una clinica psichiatrica.
"Yoga" si annuncia dunque con tutti i crismi del caso editoriale prossimo venturo. Anche perché, sin a partire dal titolo, che fa riferimento alla pratica che l'autore di "La vita come un romanzo russo" fa di questa disciplina da oltre tre decenni. Parte di un tentativo di addomesticare e rendere più mansueti, assieme alla psicoanalisi, i propri demoni interiori.
Eppure, come rivelato oggi su la Repubblica in un articolo di Anais Ginori, il fallimento di quel progetto letterario alla cui volta lo scrittore classe 1957 era partito per raccontare il mondo della meditazione è alla base del nuovo romanzo di Carrère. Tra privato e pubblico, costeggiando l'autobiografia con il fallimento del secondo matrimonio, la depressione e il ricovero in clinica, ma volando alto su tragici eventi della storia recente, a partire dalla strage di Charlie Hebdo del 2015, il nuovo romanzo di uno degli autori di culto di questi anni, promette di aggiungere un altro, imperdibile capitolo bibliografia di uno dei grandi autori viventi.