Vincenzo Salemme presenta il suo libro “Napoletano? E famme ‘na pizza!”
L'intervista a Vincenzo Salemme negli studi di Fanpage.it è stata registrata poco prima dell'emergenza coronavirus e messa on line oggi nell'intento di far compagnia agli italiani a casa, visto che la casa è proprio uno dei luoghi migliori dove leggere un buon libro.
Intervista negli studi di Fanpage.it a Vincenzo Salemme, autore del libro "Napoletano? E famme ‘na pizza! Guida ironica per sfuggire ai luoghi comuni partenopei" (Baldini + Castoldi), un pamphlet leggero, profondo e ironico – caratteristiche che contraddistinguono tutta la produzione teatrale e cinematografica dell'attore partenopeo – sui tanti luoghi comuni sui napoletani, di cui spesso proprio i napoletani sono i primi ad essere convinti. Dalla pizza al caffè, dal Vesuvio al ragù, passando per la mamma, la camorra e per arrivare a Gomorra, per Salemme c'è un'unica certezza: nessuna città nel nostro Paese (e forse al mondo) ha più stereotipi di Napoli e dei napoletani.
"Il libro" racconta Vincenzo Salemme "è nato dall'idea di Elisabetta Sgarbi, dopo un invito alla Milanesiana per un incontro su Napoli. Scrissi questo monologo sugli stereotipi e da lì è venuta l'idea di scriverci un libro."
Ma quanto sono veri i luoghi comuni, soprattutto a Napoli. "I luoghi comuni sono veri e falsi allo stesso tempo, il punto è che a Napoli il numero di stereotipi è di gran lunga superiore a quelli di qualsiasi altra città." riflette Salemme, che pensa di portare in scena, con un nuovo spettacolo, i temi di "Napoletano? E famme ‘na pizza!": "Mi piacerebbe realizzare una pièce divertente dove mettere in scena un processo e coinvolgere il pubblico, interrogando la gente in sala, potrebbe essere molto divertente."
E infine, a proposito di stereotipi per eccellenza, Salemme cosa sceglie tra mozzarella di Bufala e di Battipaglia? "Non posso tradire gli amici né di Aversa né di Battipaglia" scegliendo, "sono entrambe bellissime, la mozzarella è fantastica!" L'autore di "Con tutto il cuore" si congeda con un saluto, sperando di rivederci tutti presto, appena l'emergenza coronavirus sarà finita.