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Villa Arianna a Stabiae: un team di esperti dalla Polonia per il restauro

Giovani restauratori provenienti dalla prestigiosa Accademia di Belle Arti di Varsavia al lavoro per il restauro di Villa Arianna nell’area archeologica di Castellammare di Stabia. Il Direttore Generale di Pompei, Massimo Osanna: “Valorizzare questo gioiello archeologico”
A cura di Redazione Cultura
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Restauro a Villa Arianna - Castellammare di Stabia
Restauro a Villa Arianna – Castellammare di Stabia

Nel sito archeologico di Stabiae, dove vi sono le famose ville stabiane di epoca romana a Castellammare di Stabia, non lontane dal Parco Archeologico di Pompei, è in corso un'opera di restauro della famosa Villa Arianna a cura di giovani restauratori dell'Accademia delle Belle Arti di Varsavia, in Polonia. Durerà fino al 4 agosto, infatti, l'intervento che gli specialisti provenienti da una delle più prestigiose e antiche accademie in Polonia, stanno realizzando per il consolidamento degli apparati decorativi di alcuni ambienti. Nello specifico, il lavoro si sta concentrando sul cubicolo 45, rinomato per la sua notevole decorazione in II stile iniziale e dell’ambiente 7, luogo che affaccia sul mare, decorato con pitture parietali in IV stile.

Il restauro è portato avanti da cinque studenti della Facoltà di Conservazione e Restauro dell’Accademia polacca, coordinati dal vice preside prof. Krzysztof Chmielewski e dalla professoressa Julia Burdajewicz. Dal lavoro in essere è emerso il dettaglio, non affatto trascurabile, di avere una superficie dipinta maggiore di quella partenza e ciò – spiegano i restauratori – dipende dalle caratteristiche specifiche dell'intervento messo in atto:

Nella parte inferiore del muro sud, che si trova entrando a destra al momento della rimozione delle stuccature deteriorate, risalenti agli anni ’50 e ’60, e realizzate in occasione degli interventi promossi da Libero D’Orsi, abbiamo documentato una profonda lacuna. All’interno di quest’ultima, con nostro gran stupore, abbiamo rinvenuto alcuni frammenti di intonaco dipinto. Evidentemente queste porzioni furono trovate a terra e, anziché essere ricollocate nella loro posizione originaria sulla parete, sono state impiegate come materiale di riempimento per colmare la profonda cavità. Siamo riusciti a trovare il loro esatto posizionamento e fissarle. Un fatto singolare ed emozionante se si considera che non capita spesso che dopo il restauro ci si ritrovi ad avere una superficie dipinta maggiore di quella di partenza.

Il progetto di restauro all'interno della Villa Arianna è svolto sotto la direzione scientifica del Parco Archeologico di Pompei e il coordinamento della Fondazione RAS, che finanzia anche l'intervento, con un contributo del Ministero della Cultura e del Patrimonio Nazionale della Repubblica di Polonia. Il Direttore Generale di Pompei, Massimo Osanna, ha dichiarato:

L’area archeologica di Stabiae è un gioiello archeologico che merita un grande impegno di valorizzazione. La possibilità di coinvolgere specialisti dell’Accademia di Varsavia, il cui prestigio a livello internazionale è ben noto, ci garantisce nelle operazioni di restauro che richiedono un incessante impegno in tutti i siti gestiti dal Parco archeologico di Pompei.

I restauratori dell’Accademia sono ospiti per quattro settimane presso il campus del Vesuvian Institute. Già in passato dalla Polonia erano arrivati per occuparsi, sempre a Villa Arianna, della cura delle pitture parietali dell’ambiente 37 e del cubiculo 44. Provengono tutti dalla famosa Accademia delle Belle Arti di Varsavia, che nel 2017 festeggia i settant’anni di vita, dove il corso di studio, della durata di sei anni, con 120 studenti, garantisce un alto livello di specializzazione che assicura un certo inserimento lavorativo a quasi il 70% dei diplomati.

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