Viareggio, gli ultimi messaggi di Katia al suo medico: “La prego, mi richiami appena può”
VIAREGGIO – Perdere una figlia di 30 anni è un dolore di per sé insostenibile, ma perderla per il Covid e con il sospetto che non si stato fatto tutto il possibile per salvarla, è davvero troppo. "Dottoressa aiuto, mi richiami", questo il tenore degli ultimi messaggi che Katia Lamberti ha mandato al suo medico di base prima di morire per complicazioni legati al Covid. Il padre di Katia non si dà pace e ha presentato una denuncia contro ignoti perché in quel che è successo alla figlia vuole vederci chiaro, con la sete di verità e giustizia che solo un genitore a cui è stato tolto un figlio può avere.
"Dottoressa ho bisogno urgente di parlarle", "Stamattina mi sono svegliata molto debole e mi è salita la febbre, cosa devo fare?" e ancora "Appena possibile la prego di richiamarmi". Sono questi alcuni dei messaggi, riportati dal Corriere della Sera, scritti a partire dallo scorso 10 agosto da Katia Lamberti, l'imprenditrice di 30 anni di Torre del Lago, vicino Viareggio, in Toscana, poi deceduta il giorno di Ferragosto, dopo essere andata in arresto cardio respiratorio.
Il padre di Katia, Alfonso Lamberti, ha sporto una denuncia alla procura di Lucca, assistito dall'avvocato Lorenza Calvanese, in cui si chiede di far luce sulle cause della morte della figlia. La ragazza era risultata positiva, assieme al compagno Emanuele, e si trovava in quarantena, quando progressivamente le condizioni di Katia sono andate via via peggiorando.
"Quando abbiamo riacceso il telefono di mia figlia – racconta Alfonso Lamberti al Corriere – abbiamo ritrovato oltre 20 telefonate inviate fra il 10 e il 14 agosto ai dottori che avrebbero dovuto occuparsi di lei. Alcune di queste, senza risposta, altre dalla durata anche di 25 minuti. Noi di questo non sapevamo nulla, perché Katia non voleva preoccuparci e all’inizio non ci ha detto esattamente quali fossero le sue condizioni di salute. Ma i dottori, al contrario, ne erano perfettamente a conoscenza: Katia avrebbe dovuto essere ricoverata, ad un certo punto è gonfiata in viso e sulle palpebre, ma non è stata ospedalizzata come invece avevano chiesto lei e il suo compagno".
Un altro punto focale della vicenda è un'operazione di chirurgia estetica alla quale la giovane si era sottoposta a luglio a Firenze: "Abbiamo chiesto di acquisire la cartella medica di quella operazione – chiude Alfonso – perché vogliamo esser certi che non ci sia correlazione con quanto poi accaduto a Ferragosto. Io, personalmente, non credo che Katia sia morta a causa del Covid".