Venduto all’asta il letto sfatto che vale 3 milioni
Prezzo record di 2,5 milioni di sterline per l’opera My Bed di Tracey Emin, nota e apprezzata artista inglese, andata in asta il primo luglio nella sede londinese di Christie’s all’interno della sezione Post-War and Contemporary Art.
Le stime più alte prevedevano la vendita a 1,2 milioni di sterline; prezzo di partenza è stato di 650,000 sterline, ma il prezzo finale ha superato i 2,5 milioni di sterline (£2,546,500), ovvero oltre 3,2 milioni di euro, cifra mai raggiunta prima in asta dall’artista. A mettere sul mercato l’opera è stato Charles Saatchi, uno dei più grandi collezionisti del mondo, che l’aveva acquistata nel 2000 per 150,000 sterline. Il nuovo acquirente sarebbe invece Jay Jopling, figura centrale nel mondo dell’arte contemporanea, mercante e fondatore della White Cube Gallery, personaggio vicino alla Emin in quanto promotore degli Young British Artists, tra i cui nomi di spicco ci sono Hirst, i Chapman, Quinn e, per l’appunto, Tracey Emin.
È un momento epocale, “la fine di un’era”, ha dichiarato l’artista. My Bed (1998) valse a Tracey Emin la nomination per il Turner Prize nel 1999: esposto in quello stesso anno alla Tate Britain, suscitò subito entusiasmo e curiosità in critica e pubblico, tanto da far raggiungere un picco di visitatori mai toccato prima dal museo londinese.
Un letto sfatto, le lenzuola macchiate, la biancheria sporca e, tutto intorno, bottiglie vuote di alcolici, mozziconi di sigarette, preservativi, pantofole e oggetti di vario genere. My Bed è il fermo-immagine di un sentimento, è una triste pagina di diario che documenta il trauma della fine di una storia d’amore, come spiega l’artista: “Trascorsi quattro giorni a letto. Mi sentivo veramente depressa. Per due di questi quattro giorni dormii senza mai svegliarmi. Si trattava della fine di una relazione con qualcuno che amavo molto. […] Quello che provavo era il più triste tipo di romanticismo che si possa mai immaginare. Avrei potuto ugualmente scrivere una storia d’amore strappalacrime, col cuore spezzato… e l’ho fatto, con il letto”. Nel proprio appartamento con questa installazione l’artista ha fermato il tempo, ha fotografato una scena del crimine, ha storicizzato la sua sofferenza e realizzato una sorta di autoritratto attraverso oggetti.
Pur nella collezione Saatchi, il letto di Tracey Emin è stato esposto varie volte in diverse mostre: ogni volta che si installa, l’opera cambia, ogni singola volta l’artista ricompone il suo letto disfatto con qualche differenza, ma ogni volta tutto ha lo stesso odore di 16 anni fa ed ogni volta c’è da riaffrontare i ricordi. È comprensibile quanto l’artista sia visceralmente legata alla sua opera, come dichiara spesso: “Penso a quel letto quasi tutti i giorni quando rifaccio il mio letto.[…] Se potessi, lo esporrei nella mia prossima mostra e in quella dopo e in quella dopo ancora. Perché penso che il letto resisterà al tempo”.
Fino ad oggi My Bed era allestito in una fastosa sala da pranzo della casa londinese di Charles Saatchi, dove l’artista ha potuto recarsi quando sentiva il bisogno di riavvicinarsi all’opera. Con la nuova vendita però si prospettava la possibilità che il letto potesse trovare una nuova collocazione fuori dall’Inghilterra. Tracey Emin era presente in sala da Christie’s quando il lotto è stato veduto, battendo un record per lei inaspettato. Aveva dichiarato di augurarsi che il pezzo fosse acquistato da un museo o, più realisticamente, da un collezionista disposto a donare l’opera ad un museo che possa esporla al pubblico. Non si conoscono ancora le intenzioni del nuovo proprietario dell’opera, ma trattandosi di Jay Jopling è possibile che il letto non si allontani del tutto dalla sua proprietaria originale.
Per quanto riguarda i ricavati della vendita, in piccola parte, per un massimo di 10,000 sterline, andranno all’artista, grazie all’Artists Resale Right, un diritto dalla rivendita commerciale di un lavoro originale. Tutto il resto, come annunciato prima dell’asta, servirà a supportare le attività della Saatchi Gallery a favore del libero accesso alle mostre e del programma educativo gratuito per le scuole.
Foto: Getty Images