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Van Gogh, svelata identità della ragazza ritratta in ‘La Mousmè’

La ragazza che Van Gogh ritrasse nel 1888 nel dipinto “La Mousmè” è Gabrielle Berlatier, fu a lei che il pittore consegnò il proprio orecchio dopo esserselo tagliato.
A cura di Silvia Buffo
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Van Gogh, "La Mousmé seduta" - 1888
Van Gogh, "La Mousmé seduta" – 1888

La ragazza dipinta in ‘La Mousmé' di Van Gogh ha un nome. Si tratterebbe di Gabrielle Berlatier, giovane donna a cui il pittore consegnò il proprio orecchio sinistro. Oggi Antonio De Robertis e Alan Zamboni, studiosi specialisti della vita e dell'opera del pittore, sono riusciti a dare un'identità al soggetto del dipinto. Tutto è coinciso con un'altra scoperta da parte di Martin Bailey che ha rintracciato il documento di accesso all'Istituto Pasteur, risalendo al nome della ragazza cui Van Gogh aveva dato l'orecchio, la stessa che nel libro ‘Van Gogh’s Ear: The True Story' di Bernadette Murphy, l'8 gennaio 1888, anno di composizione del dipinto in questione, a causa del morso di un cane rabbioso fu ricoverata in ospedale.

Gabrielle Berlatie, una ragazza di un bordello di Arles

Van Gogh dipinse un solo ritratto di ragazza durante i 26 mesi di permanenza ad Arles: ‘La Mousmè', nel luglio 1888. Il volto di questa adolescente era rimasto sconosciuto fino ad ora. Gabrielle BerlatierGabrielle Berlatie, era una ragazza diciottenne che lavorava nel bordello di Arles, a cui Vincent consegnò il proprio orecchio alle 23,30 del 23 dicembre 1888. Approfondisce De Robertis:

Potrebbe darsi che Vincent si fosse innamorato della ragazza e potrebbe essere proprio questa la causa delle tensioni con Gauguin sfociate poi nel taglio dell'orecchio.

E sulla relazione fra il Van Gogh e la ragazza, De Robertis aggiunge:

I due si conoscevano almeno dal maggio 1888. E, quattro mesi prima del loro primo incontro la ragazza fu morsa al braccio sinistro da un cane rabbioso e fu salvata da morte certa grazie alle cure tempestive dell'Istituto Pasteur di Parigi. Cure che furono, però, talmente onerose per la famiglia che lei fu costretta a trasferirsi dal suo paese ad Arles per trovare un lavoro e pagare così le cure necessarie. Lo trovò come donna delle pulizie prima al bar della stazione, dai coniugi Ginoux, poi in una casa di tolleranza.

Il significato della parola ‘musme' conferma l'identità della misteriosa ragazza

In  giapponese ‘musme‘ vuol dire giovane ragazza che lavora in una casa di piacere, con la variante anche di giovane donna di casa o domestica. La didascalia riconduce inevitabilmente a Gabrielle Berlatier. Un anno dopo il taglio dell'orecchio, Van Gogh era ricoverato a Saint Rémy, ma ottenne un permesso per recarsi ad Arles a trovare i Ginoux, Durante quella occasione ebbe una forte crisi epilettica e con molta probabilità questo dipese dal  coinvolgimento per Gabrielle Berletier. Episodi, date, didascalia del dipinto, crisi emotive da parte del pittore riconfermano senza ombra di dubbio l'identità della ragazza de "La Mousmè'".

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