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Vale Lambo tra romanticismo, il nuovo slang di Napoli e il futuro con Le Scimmie

Vale Lambo ha pubblicato lo scorso 27 settembre Lamborghini a Via Marina V2, la deluxe del suo terzo album da solista: all’interno tre collaborazioni con Side Baby, Artie 5ive e Simba La Rue. Qui l’intervista.
A cura di Vincenzo Nasto
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Vale Lambo, foto di Vittoria Cioffi
Vale Lambo, foto di Vittoria Cioffi

Vale Lambo, a 9 mesi dall'uscita di Lamborghini a Via Marina, ha pubblicato lo scorso 27 settembre la deluxe del progetto: sette nuove tracce che si vanno a inserire in un racconto più maturo dell'artista e che segnano un'evoluzione cominciata negli ultimi tre anni con Come il mare. Un progetto, che come ha sottolineato l'autore nell'intervista, ha voluto far intravedere un " lato di me più introspettivo e romantico", anche attraverso brani come 22:22 e Me fai male. Sette canzoni, di cui tre in collaborazione con emergenti come Artie 5ive e Simba La Rue, ma anche Side Baby che rinforza il legame Roma-Scampia, impreziosito nell'album dell'autore romano con Yung Snapp e Mv Killa, anche loro parte della formazione SLF. Poi il nuovo racconto di Napoli, lo slang delle nuove generazioni e il pensiero a Le Scimmie, il duo con Lele Blade, che dopo l'esordio nel 2016 con El Dorado, potrebbe ritornare: "È una cosa che non mi sento di escludere per il futuro, non si sa mai nella vita, sono sicuro che spaccherebbe". Qui l'intervista a Vale Lambo.

Un racconto sonoro che spazia tra diverse produzioni e, soprattutto, un Vale Lambo intimo e inedito, che ci mostra tutta la sua versatilità: “Lamborghini a via Marina V2” è un manifesto completo – e compatto – della musica di Vale Lambo, in cui l’artista riesce a combinare, sempre con grande stile ed equilibrio, l’aspetto più banger del suo rap con quello più melodico.

Come ti senti dopo questo viaggio durato tre anni di Lamborghini a Via Marina e in cosa pensi sia cambiato di più il tuo racconto, la tua musica?

Penso che sia cambiato in termini di maturità, chiaramente sono cresciuto. Ho raccontato cose vissute in questi tre anni, forse ancora non ho raggiunto la piena maturità artistica ma credo di essere sulla buona strada.

Come hai vissuto il successo di BEE, ma in generale, com’è cambiato il tuo rapporto con i numeri d’ascolto del tuo disco?

Il successo di BEE è stato totalmente inaspettato, la focus track in realtà non avrebbe dovuto essere quella. Alla fine, però, è il pubblico che decide, è giusto così. I numeri sono aumentati, ma non è una cosa a cui penso, a me interessa fare musica, solo quello.

Con Lamborghini a Via Marina V2, cosa hai voluto aggiungere al racconto del tuo disco?

In Lamborghini a Via Marina avevo dato più spazio alla mia istintività, con la repack ho voluto far emergere un lato di me più introspettivo e romantico.

Quanto è stato importante per te, soprattutto negli ultimi 3 anni, cercare melodie diverse, un approccio anche alla musica afro-dance come in Jacquemus Blu o nella deluxe al R&B in 22:22?

È stato fondamentale. A livello di linee melodiche e flow ho preso ispirazione dal disco Honestly, Nevermind di Drake, ma anche da French Montana, Kendrick Lamar, Baby Keem (che con l’ultimo disco mi ha davvero stregato). Mi è piaciuto sperimentare con varie sonorità, è stato molto interessante ad esempio lavorare su un pezzo come 22:22.

In cosa credi di esser cambiato anche personalmente in questi ultimi 3 anni e in che momento della tua vita ti senti?

Mi sento cambiato sicuramente in termini di maturità, forse mi sento più pacato, anche più sereno. Non mi interessano i numeri, vivo molto meglio il mercato discografico. In questo momento ho tanta voglia di fare, sto scrivendo molto, sono in una fase ‘Vale Lambo Prime'.

Qual è l’ospite del disco che ti ha fatto uscire maggiormente dalla tua zona di comfort, stupendoti anche positivamente?

Rose Villain e Don Pero con Flores y mentiras. Non avevo mai fatto un pezzo reggaeton, mi sono messo in gioco. Se devo pensare alla repack, invece, anche se non è un vero e proprio featuring, 22:22 è stata la traccia che più mi ha fatto uscire dalla mia comfort zone.

Com’è cambiato il rapporto anche con il racconto della città, dopo Angelo e Come il mare? Senti che si sta andando verso qualcosa di nuovo?

Il rapporto con il racconto della città oggi è più pensato. In Angelo e Come Il Mare usciva forse una versione più poetica di me, mentre Lamborghini a Via Marina è un disco più consapevole. Sicuramente c’è un nuovo modo di raccontare Napoli: con la nuova scena sta nascendo anche un nuovo slang.

C’è spazio per un nuovo album, secondo te, de Le Scimmie? Cosa aggiungerebbe al grande lavoro compiuto in El Dorado?

Al momento siamo entrambi concentrati sui nostri progetti personali, come è giusto che sia. Ma è una cosa che non mi sento di escludere per il futuro, non si sa mai nella vita, sono sicuro che spaccherebbe.

In 1991, anche grazie a Niko Beatz, sembra di risentire una delle versioni più importanti della tua carriera: il Vale Lambo di Angelo. Ci sarà sempre spazio per questo tipo di poesia nella tua musica?

Sì, ci sarà sempre spazio per la poesia nella mia musica. In “Come Il Mare”, per esempio, ci sono molti pezzi solo piano, come ’O Mare e Pe’ Sempe. C’è sempre una vena poetica in me.

Come ti aspetti il tuo prossimo tour?

Al momento stiamo portando avanti i dj-set. Stiamo pensando al prossimo tour, abbiamo un po’ di idee: dobbiamo portare live tre album quindi sarà sicuramente qualcosa di importante.

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