Urban Legends a Roma: street art in mostra (VIDEO)
C215, Alexone, Philippe Beaudelocque, Epsylonpoint, Popay e Seth, dalla Francia; Eron, Moneyless, Lucamaleonte, Tellas, 108 e Andreco, dall’Italia.
Questi i nomi dei 12 protagonisti di Urban Legends, la mostra curata da Stefano S. Antonelli e organizzata da 999Contemporary, galleria romana di Francesca Mezzano, in collaborazione con l’associazione Les Jours de France, con il patrocinio di molte istituzioni tra cui il Comune di Roma e quello di Parigi.
L’esposizione ha aperto il 7 giugno, ma i giorni della street art erano già stati inaugurati qualche settimana prima con gli interventi decorativi nella fermata Spagna della metropolitana di Roma e su un treno della ferrovia Roma-Lido: lavori di riqualificazione, in un certo senso, grandi lavori di arte urbana più tradizionalmente outdoor, realizzati dagli stessi artisti che sono ora al Macro per questo evento speciale.
Ecco di cosa si tratta: non è documentazione fotografica, non riprese o citazioni di murales di strada, ma veri e propri lavori su tela o su tavola realizzati da famosi street artists. Sei francesi, sei italiani, sono stati chiamati a dipingere un quadro ciascuno, utilizzando la propria tecnica “da strada”, mentre in formazioni di due o di tre hanno collaborato alla creazione di grandi immagini composite. La mostra presenta i quadri dei singoli pittori in una sala e nell’altra gli accattivanti frutti delle loro collaborazioni. Sono accostati, come in un catalogo della giovane street art, i diversi stili, temi e tecniche degli artisti urbani italiani e francesi: da linguaggi pop, esplosivi, caotici e colorati a immagini metafisiche, oniriche e silenziose, dal figurativismo fumettistico o medievaleggiante all’astrattismo geometrico e monocromatico, dallo spirito ironico e divertito all’attitudine seriosa e riflessiva. Le ombre in trompe l’oeil di Eron, le esplosioni di colore di Epsylonpoint, le galassie di Philippe Beaudelocque, i reticoli di Moneyless, i personaggi onirici di Seth, le dettagliatissime figure di Lucamaleonte, i ritratti scompigliati di C215, questo e di più offre Urban Legends.
Impossibile tralasciare il fatto che una mostra di street art suona quasi come una contraddizione in termini, essendo l’arte urbana una forma espressiva “da esterno” che si impone come inciampo visivo nello spazio pubblico sotto gli occhi di qualsiasi passante. Eppure, sostiene il curatore Stefano S. Antonelli (che insieme ad alcuni artisti abbiamo intervistato all’anteprima dell’esposizione), "era tempo che la street art entrasse in un museo", essendo essa "la più contemporanea delle arti contemporanee", legata allo spazio pubblico, alle persone, al web; un’arte – secondo Antonelli – che è ancora fuori dal sistema, non trovandosi pienamente legata ai meccanismi del mercato, del collezionismo, della galleria.
È comunque indubbio che il fenomeno del graffitismo si stia trasformando rapidamente: gli interventi clandestini si fanno più rari e sempre più si affiancano a lavori autorizzati o finanche commissionati dalle istituzioni, che iniziano a guardare alla street art come strumento di recupero e riqualificazione urbana. Per esempio, proprio in dialogo con i municipi territoriali e le comunità locali, il progetto Avanguardie Urbane della 999Contemporary in tempi recenti ha commissionato e coordinato una serie di grandi opere murali a grandi street artists, finendo per trasformare il quartiere Ostiense in uno Street Art District.
Dalla strada al museo, Urban Legends the show negli spazi del Macro Pelanda è allestita fino al 10 agosto e visitabile gratuitamente.
Immagine principale: C215