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Università di Torino, tre esami in tre giorni: gli studenti protestano

Gli studenti del corso di Studi umanistici protestano per gli appelli della sessione autunnale: dovrebbero sostenere esami come Linguistica o Latino in 48h. Mancano anche le aule.
A cura di Silvia Buffo
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Scoppia il caso a Palazzo Nuovo, fra gli studenti dei corsi umanistici dell’Università di Torino, che si vedrebbero costretti a sostenere i propri esami, relativi alla sessione autunnale, tra il 7 e il 9 di novembre. Così la sessione dovrà essere affrontata in un arco di tempo insostenibile: 48 ore. Gli studenti sono quindi costretti a dare due o tre esami nel giro di 2/3 giorni, si tratterebbe della sessione straordinaria di novembre, la cui durata sarebbe di 5 giorni ma i docenti hanno concentrato le date dei loro esami entro i primi tre. L'intento della sessione straordinaria è proprio quello di non creare sovraccarichi durante le sessioni ordinarie ma così l'agevolazione risulta nulla.

Tre esami in tre giorni: impossibile

La possibilità di sostenere 3 esami in 3 giorni è quasi vana e ciò comporta uno slittamento della sessione di laurea per chi sia al termine del percorso, così come anche dover ripagare le tasse per poter inevitabilmente sostenere gli esami ad appelli successi. Paola Senore del collettivo Riserva culturale ha raccontato bene questo disagio:

Chi frequenta Lettere si è ritrovato con due esami complessi come Latino e Linguistica nello stesso giorno. In passato era già successo che le prove si accumulassero in giorni ravvicinati, ma mai così tanto. Abbiamo già sollevato la questione ma ci dicono che non si può fare nulla. Stiamo raccogliendo le firme per chiedere una distribuzione migliore, basterebbe che i docenti si parlassero tra loro. È scandaloso pagare quasi mille euro l’anno (ma altri miei colleghi pagano molto di più) per un servizio semplicemente scadente. In questi anni ho visto davvero di tutto. Ho sempre convissuto con la presenza di più esami nello stesso giorno, ma stavolta la situazione è fantascientifica.

Non ci sono appelli, ma nemmeno aule

Sergio Roda, il direttore della Scuola di Scienze umanistiche, ha motivato la scelta di concentrare gli appelli in 3 giorni per le problematiche che possono insorgere per il numero di candidati che, nel momento in cui si presentano in molti, inevitabilmente deve slittare ai giorni successivi, facendo coincidere gli esami con le lezioni. Qui sorge un altro problema: quello delle aule, una delicata e vecchia questione, aggravata a causa della chiusura dei piani alti per la rimozione dell’amianto. Queste sono le condizioni in cui gli studenti esercitano il loro diritto allo studio. Torino è solo un esempio della pessima amministrazione delle università italiane.

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