Una sinfonia architettonica per l’estate siciliana
In “Entretiens avec les étudiants des écoles d'árchítecture” Le Corbusier definisce architettura e musica come sorelle, dal momento che entrambe sono proporzionate dal tempo e dallo spazio. «Lo strumento che struttura questo incantesimo è la proporzione, a cui molto strettamente sono legati i sentimenti che, all'estremo delle loro possibilità, si avvicinano alla metafisica, all'esoterico, al linguaggio degli dei». Corbu spesso parlava di acoustique paysagiste ovvero dell'influenza provocata dalle riverberazioni acustiche prodotte dalle emergenze del contesto naturale circostante nella determinazione della forma e dei volumi. In quanto «le forme fanno rumore e silenzio; alcune parlano, altre ascoltano». Dunque il linguaggio dell'architettura – e cioè equazioni plastiche, sinfonia, musica e numeri – è il rivelatore rigoroso dello spazio “Indicibile" : nella configurazione dello spazio non si possono escludere coordinate come misura, armonia, ritmo e proporzioni e cioè il fenomeno acustico nel dominio delle forme.
Dall’1 all’8 agosto 2013, ad Acireale, si espliciteranno e si testeranno proprio queste teorie: l’architettura e la musica cammineranno su traiettorie parallele. Villa Pennisi in Musica (http://villapennisinmusica.wordpress.com/) è una Summer School il cui obiettivo è la creazione di un evento live che qui, attraverso lezioni e workshop di architettura, acustica, lighting design e corsi di alto perfezionamento musicale, viene affrontato in tutte le sue forme: dalla costruzione del palcoscenico, all’illuminazione dei performer, alla migliore propagazione possibile del suono prodotto sulla scena, alla preparazione degli artisti che daranno vita alle performance.
Nello specifico, l’oggetto del workshop sarà la formazione di Artigiani digitali per la progettazione esecutiva e l’auto-costruzione di un manufatto temporaneo in legno per la musica e lo spettacolo all’aperto: ReS (Resonant String Shell), una shell di cui verrà anche progettata l’ottimizzazione acustica. ReS è una struttura reticolare complessa, costruita con materiali economici e con tecniche elementari, smontabile, assemblata a secco e interamente realizzata con legno italiano proveniente da foreste certificate. La concezione strutturale discende proprio dalla volontà di “accordare” la scena, come fosse uno strumento musicale, attraverso la regolazione dell’inclinazione dei pannelli riflettenti. Nella precedente edizione del workshop, i partecipanti hanno infatti ideato un sistema in cui ogni pannello, sostenuto da quattro corde poste negli spigoli, è indipendente dal vicino e libero di vibrare quando è investito dall’onda sonora.
«Tutto sarà coerente. Il lirismo e l'espressione poetica, come nella musica, sono sempre generati dall'invenzione, dalla definizione dei rapporti, dalla perfezione delle combinazioni matematiche»: la metafora (acustica) di Le Corbusier si riverbera quindi anche sul controllo della luce. All’impianto strutturale di ReS si è infatti associata, nella scorsa edizione, l’illuminazione della scena realizzata prevalentemente con vecchie lampadine a incandescenza, la cui potenza è regolata in modo da rendere visibile il filamento al tungsteno. La distribuzione delle sorgenti luminose valorizza la geometria del manufatto. Quest’anno, inoltre, si cercherà di "convertire" ai led la nuova illuminazione della scena e verranno create lampade modellate ad hoc e realizzate in situ con la stampante 3d.
Nell’assistere all’evoluzione di quest’opera, figlia della manualità più che della progettazione, il pubblico è invitato ad assorbirne gli intenti e a viverla come una forma di domanda, non come una risposta. Per riconoscere quindi la presenza di un fenomeno acustico nel dominio delle forme non bisogna essere l'iniziato delle parole tabù, ma un individuo sensibile alle cose dell'universo. «L'orecchio può vedere le proporzioni. Si può ascoltare la musica della proporzione visuale», diceva Le Corbusier; lo spazio "indicibile" dunque può avere anche il suo suono.