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Umberto Tozzi: “Addio ai live dopo essere stato male. Ai giovani in difficoltà consiglio di sognare”

Umberto Tozzi ha annunciato l’ultimo tour che si terrà in tre continenti, ai giornalisti ha parlato della malattia, della voglia di live e ha dato un consiglio ai giovani artisti in difficoltà.
A cura di Francesco Raiola
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Umberto Tozzi (crediti Cosimo Buccolieri)
Umberto Tozzi (crediti Cosimo Buccolieri)

Umberto Tozzi ha annunciato il suo ultimo tour durante una conferenza stampa all'Olympia di Parigi, luogo a lui molto caro, dove si è esibito tre volte in carriera; un ritiro dovuto a motivi di salute che non gli permettono di continuare a lungo. "È molto tempo che ci penso, senza mostrarvi la cartella clinica vi dico che ho passato due anni difficili con paura di non poter risalire sul palco, è stata la cosa più grave vissuta, però l'ho superata e sono tornato sul palco" ha detto l'autore di hit mondiali come Gloria e Ti amo che ha scelto di mettere un punto almeno all'attività live, ma non quella registrata. Dal 22 marzo, ha annunciato, sarà pubblicata anche una versione speciale e inedita di "Donna amante mia" in cui duetta con Giuliano Sangiorgi dei Negramaro che, presente a Parigi, si è detto onorato di aver potuto cantare questa canzone, augurandosi di poter salire sul palco in uno dei prossimi concerti.

L’ultima tournée dopo la malattia

Negli anni scorsi il cantautore non è stato bene, come ha spiegato, ma dopo avere avuto la notizia della guarigione ha detto: "Non ho fatto alcun esame di coscienza, ma mi sono riscoperto migliore, oggi penso di essere persona migliore, trovo di essere cambiato in maniera positiva, sono più socievole, predisposto agli incontri, sono felice di quello che mi sta succedendo, anni fa era un problema. Prima questa gioia non si manifestava perché bisogna passarli certi brutti ostacoli della vita e uscirne come ne sono uscito io è una meraviglia".

Il cantautore ha spiegato che era da tempo che stava pensando a questa occasione e per questo ha scelto di realizzare vari sogni come quello di suonare con una grande orchestra e del ritorno live con alcuni inediti: "Avevo un grande sogno, il desiderio di fare concerti con una big orchestra e con me ci saranno sezioni archi, fiati, coristi, questo per far sì che la mia musica, che ritengo abbastanza sinfonica, acquisti ancora più valore. Poi quest'anno realizzo una produzione di canzoni inedite, che uscirà il prossimo autunno e in questo tour finalmente potrò suonare almeno quattro brani live di questa nuova produzione".

La fatica del tour e le lacrime finali

"Quando sali sul palco è una gioia ma stare in tour è faticoso; ovviamente ci penserò tanto quando sarà l'ultimo concerto, ma sono cosciente di essere stato privilegiato ad aver fatto una carriera così, aver scritto certe canzoni che ancora oggi si sono allargate arrivando ad altre generazioni" ha spiegato Tozzi. E dopo? "Dopo sarebbe una gioia lavorare col cinema, casomai realizzando una colonna sonora, però non ci ho ancora a quello che farò dopo".

Tozzi ha anche detto che probabilmente alla fine del tour piangerà: "Ho paura di piangere quando finirà tutto, perché quello che mi è successo è stato un dono, è stato qualcosa di speciale, mi scatterà più la lacrima che il sospiro". Chi andrà a questi concerti, inoltre, a parte l'orchestra potrà ascoltare le canzoni senza troppi cambiamenti: "Io sono uno di quegli artisti che anziché cambiare accordi, ha sempre cercato di ricreare la stessa atmosfera, perché da fan preferisco così".

Umberto Tozzi e Giuliano Sangiorgi (ph Fanpage)
Umberto Tozzi e Giuliano Sangiorgi (ph Fanpage)

Un consiglio ai giovani artisti

Tozzi ha anche parlato dei giovani artisti che hanno sempre più difficoltà a gestire il successo, come avvenuto, per esempio, a Sangiovanni: "Abbiamo vissuto un'epoca in cui purtroppo c'erano ostacoli e vari tipi di depressione, li abbiamo passati tutti, ma in qualche modo abbiamo continuato a fare questa professione lottando e cercando di creare musica migliore, poi c'è a chi è andata bene e a chi è andata meno bene: capisco che sono più pressati, hanno esigenze di mercato diverse, però credo che i giovani oggi sono sorprendenti, li trovo preparati, vanno in tv, sanno parlare, noi non avevamo ancora quella sicurezza quando salivamo sul palco, loro passano dalla strada a Sanremo con una disinvoltura che io non avevo. Devono sopravvivere sognando, chi fa musica ha la fortuna di sognare e vivere un mondo sollevato, continuare a vivere quel sogno per il quale hanno cominciato a fare questa professione e strada facendo si incontrano persone che ti aiutano".

Anche Giuliano Sangiorgi è d'accordo: "Ai giovani va data la possibilità di sbagliare, cosa che non viene fatta, purtroppo". Il cantautore ha anche parlato dell'ipotesi del Sottosegretario Mazzi di creare un protocollo per i testi ritenuti violenti: "Io penso che non ci debbano essere chiusure sui testi, ma la libertà di scrivere cantare e fare ciò che si vuole è qualcosa che vale più di molte altre cose. Quando si toccano questi argomenti sono per la libertà. Poi ci si ritrova o meno in certi argomenti o situazioni e la scrittura di un autore. Puoi condividerlo o meno ma ognuno deve esprimersi come vuole. Se hai le categorie giuste sai come accogliere queste cose".

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