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Uffizi: in mostra i segreti della tecnica preparatoria di Federico Barocci ‘disegnatore’

Appena inaugurata, alla Galleria degli Uffizi, la mostra dedicata all’artista Federico Barocci. L’esposizione di 38 disegni omaggia il suo metodo preparatorio con particolare attenzione alle tecniche sperimentali, come quella tipica del pastello. La rassegna ‘Federico Barocci disegnatore. La fucina delle immagini’, a cura di Roberta Aliventi, sarà fruibile fino al 3 aprile 2016 presso la sala Detti del Gabinetto Disegni e Stampe.
A cura di Silvia Buffo
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 Federico Barocci
"Capo di donna" di Federico Barocci 1568/69

Il metodo sperimentale di Federico Barocci, è omaggiato nella mostra attraverso l'illustrazione delle tecniche di disegno, come quella del pastello, al fianco di lavori che rivelano le modalità di costruzione delle singole figure, come i primi schizzi e i modelli prossimi alla versione pittorica. Attivo durante la Controriforma, Federico Barocci sviluppò uno stile influente per la pittura e per l'arte dell'incisione. Rimase fedele al Manierismo, ma con originalità, dimostrandosi sensibile nel restituire realismo ed espressione alle sue figure attraverso un uso del colore dai toni caldi. Proprio per queste sue tipicità potrebbe definirsi un anticipatore del Barocco.

L'artista urbinate influenzò i geni dell'epoca per l'elaborazione dei loro capolavori: il suo "Martirio di san Vitale" influenzò molto il "Martirio di san Livinio" di Rubens. L'opera di Federico Barocci fu di riferimento anche per lo scultore romano Gian Lorenzo Bernini, creatore di alcuni capolavori barocchi, come L'estasi di santa Teresa di Santa Maria della Vittoria.

Esistono più di 2,000 disegni associati alla mano del Barocci, dato che realizzò tantissime pale d'altare e ritratti. Fra i suoi lavori di spicco "La deposizione della Croce", nel duomo di Perugia, "La Madonna del popolo" degli Uffizi e il "Martirio di San Vitale". Gli Uffizi ospitano anche i ritratti di Francesco II della Rovere e Ippolito della Rovere, il "Noli me tangere" e il "Ritratto di fanciulla". Tra le sue incisioni più apprezzate "Il perdono di Assisi" e l'"Annunciazione".

Secondo l'Enciclopedia Cattolica, un gruppo di pittori, avrebbe avvelenato il Barocci per invidia nel suo momento di massimo successo. Questa potrebbe essere la causa della debolezza che segnò la sua vecchiaia, quando infatti diminuì la sua produzione. Il grande biografo del Rinascimento italiano, Giorgio Vasari, scrisse che Barocci era "un giovane di grandi aspettative". Il biografo dell'età barocca, Gian Pietro Bellori, lo riteneva il maestro assoluto del suo periodo.

Questa mostra nasce dalla collaudata collaborazione tra il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, il Kunsthistorisches Institut in Florenz Max-Planck-Institut e la Scuola Normale Superiore di Pisa, come come ha dichiarato il direttore Eike Schmidt. Una collaborazione di valore anche perché è stata occasione di lavoro per molti giovani studiosi. L’esposizione coi disegni di Barocci agli Uffizi instaura inoltre un dialogo con la mostra ‘Raffaello Parmigianino Barocci. Metafore dello sguardo’ in corso ai Musei Capitolini di Roma fino al 10 gennaio 2016) realizzata proprio in collaborazione con il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi e curata da Marzia Faietti.

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