Uffizi: il mito di Ercole metafora delle ‘fatiche’ contro la burocrazia italiana
"La città di Ercole. Mitologia e politica", propone 51 pezzi e sarà visitabile fino al 31 gennaio 2016. Incisioni, dipinti e altri oggetti d’arte, ma anche temi iconografici specifici ripercorrono il mito di Ercole, divenuto famoso per la sua forza. La figura, identificabile a tratti come un dio, a tratti come un eroe, ci è presentata dalla tradizione greca come figlio di Zeus e della mortale Alcmena, ma anche di un Eracle concepito come Dattilo Ideo, primo di un gruppo di cinque Dattili, figli della grande Dea Madre di Creta, e quindi un dio a tutti gli effetti.
La sua connotazione divina è riconoscibile anche per la grandezza delle sue imprese, conosciute attraverso la tradizione ‘vulgata’ relativa alle ‘dodici fatiche’ sostenute per il volere di Era. L'esposizione agli Uffizi ne commemora proprio questo aspetto che si attualizza e diviene metafora delle fatiche che i musei devono patire per contrastare la burocrazia.
“La figura di Ercole, che nel Rinascimento era il simbolo della Repubblica di Firenze e dei suoi ideali politici, è un ottimo emblema anche della riforma odierna dei musei fiorentini e nazionali – spiega Eike Schmidt, Direttore delle Gallerie degli Uffizi -. Grazie alla dedizione e all’entusiasmo di dozzine di persone siamo riusciti a mettere in piedi questa mostra in meno di sei settimane tra la prima idea e l’inaugurazione di oggi. E in questo stesso spirito di collaborazione affrontiamo ora insieme le ‘Fatiche’ della lotta contro l’Idra della burocrazia, contro l’approfittatore Caco, e con la stessa energia ‘puliamo le stalle’ dalla disfunzionalità e dalla disorganizzazione”.
L’iconografia greca e romana rappresenta Ercole armato e combattente: i suoi attributi tipici sono la clava e la pelle leonina, ma a volte è raffigurato anche con l'arco e la faretra e fin anche con la corazza. La sua muscolatura è sempre vigorosa, resa con grandiosa efficacia soprattutto nel tipo attribuito a Lisippo, noto specialmente dalla copia Farnese, esposta al Museo archeologico nazionale di Napoli. Numerose sono anche le figurazioni del dio in azione nelle 12 fatiche e negli altri episodi del mito. Particolari figurazioni sono l’Ercole banchettante, quello che suona la cetra, quello ebbro, quello in abiti di Onfale.
L'esposizione sarà visitabile fino al 31 gennaio: la mostra alle Gallerie degli Uffizi, a cura di Wolfger Bulst, con Francesca De Luca, Fabrizio Paolucci e Daniela Parenti, commemora un mito senza tempo, che ebbe la sua massima divulgazione fra il Quattrocento e il Settecento, ma che sa essere tipicamente attuale come fa notare il direttore Eike Schmidt nella sua brillante similitudine delle ‘fatiche' dei Musei contro la burocrazia e la disorganizzazione.