“Uffizi chiusi? Scandaloso ma manca il personale”, la risposta del direttore al Ministro Sangiuliano
Il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano aveva criticato la scelta della Galleria degli Uffizi di restare chiuso lunedì 31 ottobre, perdendo così il pubblico che aveva scelto di passare il ponte di Ognissanti a Firenze e in Italia. Uno scandalo, lo ha definito il Ministro, che ha scritto una lettera al direttore del museo Eike Schmidt per lamentarsi della scelta. Lettera a cui il Direttore ha risposto, concordando con Sangiuliano, sull'assurdità di tenere chiusa la Galleria, ma spiegando che non vi erano alternative perché, come denuncia da tempo, non c'è personale per coprire gli extra.
"In sette anni, a fronte dell'aumento del pubblico, tagli per decine di unità: ci impegniamo sempre al massimo per garantire anche le aperture straordinarie ma senza invertire la rotta della riduzione dell'organico non ce la possiamo più fare – ha scritto Schmidt -. Ringrazio il Ministro Gennaro Sangiuliano per essere con grande schiettezza subito intervenuto sul tema forse più critico in questo delicato momento per il settore dei musei statali: quello della carenza di personale". Il Direttore continua spiegando nei particolari cosa è successo e ribadendo di aver chiesto, da anni, un aiuto da parte del Ministero "perché l’assunzione delle Risorse umane non è competenza dei singoli musei dotati da parziale autonomia, bensì degli uffici centrali del Ministero".
Poche settimane fa, proprio il Direttore degli Uffizi aveva lanciato l'appello con un'intervista al Corriere in cui anticipò ciò che ha spiegato nella lettera: "Quella delle risorse umane è la sfida più grande che si troverà ad affrontare chiunque col nuovo governo dovrà occuparsi della politica per la cultura, in un periodo in cui l'offerta museale cresce e i visitatori tornano ad aumentare, il numero degli addetti nei musei continua a contrarsi" spiegò. E in queste ore ha ribadito: "Come il Ministro Sangiuliano, anch’io lo trovo gravissimo che gli Uffizi e la Galleria dell’Accademia sono rimasti chiusi lunedì, e il Bargello addirittura martedì 1 novembre, per lo stesso serio motivo, che è la grave carenza del personale nelle strutture museali statali".
Il Ministro aveva chiesto al Direttore come mai non fosse modificata la giornata di chiusura settimanale proprio per evitare disagi a visitatori e turisti: "Non sfugge alla Sua intelligenza che una chiusura di questo tipo, oltre a costituire una perdita di introiti, rappresenti un danno di immagine per le Gallerie degli Uffizi e per l’intero Sistema museale nazionale" aveva scritto il Ministro. Il Direttore ha spiegato che in passato hanno anche avuto aperture straordinarie, pagando gli straordinari al personale, ma esiste un tetto che sta per essere raggiunto e limita, appunto le aperture, problema che si aggiunge alla carenza: "Troppi tra gli assistenti in sala che volentieri partecipano a queste aperture – comunque sempre meno, per via dei pensionamenti – hanno raggiunto o si stanno avvicinando a questo limite".
Per quanto riguarda, invece, la possibilità di spostare il giorno di chiusura, il Direttore ha risposto che era difficile, pensando a quanta gente aveva già prenotato per i giorni infrasettimanali: "L’ipotesi, che esiste sulla carta, di spostare il giorno di chiusura settimanale a mercoledì o a giovedì non è mai stata messa in atto agli Uffizi, perché in una macchina così complessa che richiede l’interazione di tante aziende diverse di loro (dagli elettricisti agli operatori del metal, dall’azienda statale di supporto al concessionario dell’accoglienza, e così via – con personale e contratti diversi – si è sempre rivelato impraticabile: ma soprattutto, con migliaia di prenotazioni anche da viaggiatori da altri continenti, pianificati da tanto tempo, già in essere per tutta questa settimana, il danno economico e d’immagine di un’insolita chiusura infrasettimanale degli Uffizi avrebbe a tutta evidenza vanificato il probabile guadagno in più del lunedì aperto".
Dopo la denuncia di Schmidt al Corriere, Massimo Osanna, direttore generale dei musei del ministero della Cultura, aveva spiegato che a breve ci sarebbero state nuove assunzioni, promettendo assunzioni – nazionali, ma che avrebbero coinvolto anche il Museo fiorentino – a settembre più 400 entro la fine dell'anno e altri 1053 nel 2023 per un totale di 2500 nuove assunzioni in un biennio, spiegando che ci voleva uno sforzo maggiore e contando anche sui soldi del PNRR. "Manderò una relazione estesa al signor Ministro, ma per il momento assicuro che sono scandalizzato esattamente come lui di queste chiusure – chiosa Schmidt -. Purtroppo, il problema della carenza degli organici è endemico riguarda praticamente tutto il panorama museale, bibliotecario e archivistico nazionale: è ormai irrisolvibile senza un intervento netto e deciso dalla parte centrale, che inverta la prassi consolidata in questi anni. Se le Gallerie degli Uffizi possono dare una mano a muoversi in questo senso, sono pronte".