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Tutto l’universo in immagini: gli affascinanti tarocchi del Mantegna in mostra a Milano

Considerato per molto tempo soltanto un curioso mazzo di tarocchi, il corpus di stampe racchiude in realtà tutto il sapere medievale: arte, religione, cosmologia e politica in immagini. Anche se non fu Mantegna l’autore di quest’opera straordinaria.
A cura di Federica D'Alfonso
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Raffigurazione della Teologia nei Tarocchi del Mantegna, in mostra a Milano alla Biblioteca Ambrosiana.
Raffigurazione della Teologia nei Tarocchi del Mantegna, in mostra a Milano alla Biblioteca Ambrosiana.

La Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano inaugura oggi una mostra molto particolare, dedicata ad uno dei tesori artistici più misteriosi della storia: “L’Uomo divino. Ludovico Lazzarelli e i Tarocchi del Mantegna”, in programma fino al 1 luglio prossimo, presenterà una parte delle prestigiose e antichissime stampe che per molto tempo sono state al centro dell’interesse degli studiosi insieme ad un prezioso manoscritto di Ludovico Lazzarelli, che le utilizzò per comporre la sua opera poetica più famosa.

I tarocchi del Mantegna, un'enciclopedia in immagini

L’esposizione, curata da Laura Paola Gnaccolini, propone 28 dei 31 fogli conservati dall’Ambrosiana appartenenti ad un’antichissima serie a stampa realizzata in Italia settentrionale nella seconda metà del Quattrocento. Fino al XIX secolo i critici d’arte hanno attribuito queste raffinate stampe ad Andrea Mantegna e, anche se studi recenti hanno smentito questa ipotesi, il corpus di incisioni porta ancora oggi il nome dell’artista.

Raffigurazione della Poesia. Su basi neoplatoniche questa viene letta con significato sapienziale: è in grado cioè di svelare sia la terra che il cielo (da qui l’imago mundi ai suoi piedi). Seduta sul Monte Parnaso accanto alla fonte Castalia suona un flauto, simbolo di eloquenza e versa del liquido da una brocca in una pozza, in un rito di purificazione lustrale riferito nell’ambito del pitagorismo alla musica.
Raffigurazione della Poesia. Su basi neoplatoniche questa viene letta con significato sapienziale: è in grado cioè di svelare sia la terra che il cielo (da qui l’imago mundi ai suoi piedi). Seduta sul Monte Parnaso accanto alla fonte Castalia suona un flauto, simbolo di eloquenza e versa del liquido da una brocca in una pozza, in un rito di purificazione lustrale riferito nell’ambito del pitagorismo alla musica.

L’insolito formato delle raffigurazioni e alcuni dei soggetti raffigurati hanno inoltre portato i critici a considerarle un insolito mazzo di tarocchi: in realtà non si tratta né di carte per la divinazione né per il gioco. È possibile che possano essere state utilizzate come uno strumento educativo e di studio. Sulle carte sono infatti raffigurate, divise in cinque gruppi diversi, differenti personificazioni dei principi cosmici e delle arti liberali, nonché raffigurazioni delle Muse e dei pianeti: una vera e propria enciclopedia del sapere medievale in immagini. La straordinaria importanza delle stampe è testimoniata anche dall’esistenza di un poema direttamente ispirato ad esse e scritto dal marchigiano Ludovico Lazzarelli: la mostra dell’Ambrosiana permetterà al pubblico di ammirare un manoscritto relativo proprio a quest’opera.

Grammatica, Logica, Geometria, Speranza, Fede e Temperanza: ognuna delle 50 stampe che compongono il corpus e che oggi sono conservate in vari musei d’Europa, raffigura con raffinatezza estrema e cura di particolari ogni aspetto dell’universo, dalle arti alla società civile alla religione. In origine rilegati all’interno di libri, le immagini sono caratterizzate da un tratto sottilissimo, da una minuzia di particolari unica e da un complesso tratteggio soprattutto per le ombreggiature: tutti questi elementi hanno portato ad identificare il Mantegna quale autore delle stampe, ma studi recenti confermano la loro attribuzione al veneziano Lazzaro Bastiani.

La mostra tenterà di ricostruire la forma primitiva delle stampe e di suggerire come queste dovessero apparire prima che il corpus venisse smembrato: una postazione multimediale contribuirà a completare il percorso mostrando un altro esemplare in digitale, quello conservato presso la Pinacoteca Malaspina di Pavia. Inoltre le personalità e le vicende artistiche di Ludovico Lazzarelli e Lazzaro Bastiani verranno approfondite anche nel volume che accompagna la mostra edito da Mondadori Electa, restituendo il ritratto di due artisti fondamentali per la loro epoca benché oggi poco conosciuti.

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