Turner al cinema: colori, passioni e imperfezioni del sublime pittore romantico
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Decine di premi, candidature e menzioni speciali per Turner, il clamoroso film di Mike Leigh in uscita nelle sale italiane a partire dal 29 gennaio.
Definito “estasiante” e pronto a diventare il capolavoro del regista britannico, il biopic su Joseph Mallord William Turner (1775-1851) sinora ha riscontrato nel mondo anglofono un successo eclatante di critica e pubblico e si prepara ad estasiare anche gli spettatori italiani.
I colori brillanti, i vapori densi, i turbinii di luce, le pennellate dinamiche, i paesaggi mozzafiato e le vedute sublimi, per cui Turner è diventato il più celebre ed amato paesaggista romantico, vivono oggi sul grande schermo attraverso il racconto della tormentata e avventurosa vita del pittore. Non a caso, la fotografia del film – girato in digitale – è tra i suoi pregi più alti, grazie alla cromia vivida e contrastata, lucida e vaporosa, simile ai quadri dell’artista inglese. Per gli autori del film, la fotografia è quasi lo strumento per spiegare la pittura rivoluzionaria di Turner, quella pittura che “ha preso definitivamente congedo dalla forma” per basarsi dinamicamente sull’uso del colore. È così, dunque, che l’atmosfera generale del film di Leigh riesce ad evocare quella magnifica dei quadri di Turner. D’altra parte la passione stessa di Leigh per il cinema è strettamente correlata alla pittura: partito dall’interesse per gli impressionisti, il regista britannico ha poi scoperto le opere del precursore dell’impressionismo che gli avrebbero permesso di comprendere davvero il cinema grazie alle loro qualità “cinematiche”.
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In 150 minuti il film racconta gli ultimi 20 anni della vita di Turner, trascorsi tra Londra e Margate, e continuamente animati da viaggi avventurosi, fughe e soggiorni in luoghi impervi, selvaggi e meravigliosi, ma la progressione degli eventi non segue un preciso ordine cronologico: sono le scene, i costumi e soprattutto il trucco a definire la scansione dei tempi, perché il ritmo del film scorre romanticamente tra aneddoti, esplosioni di sentimenti e affermazioni eccentriche. La vita segreta di Mr. Turner, le sue amanti, la sua genialità, il bisogno di conoscere il mondo e la natura, l’irascibilità e la generosità, l’ironia e la vulnerabilità, la rozzezza e la poesia, l’esigenza di dipingere e di rivoluzionare l’arte pittorica. Leigh racconta un Turner innegabilmente appassionante, genio e anti-eroe, che dà lezioni di prospettiva in Accademia, che prende in giro Constable, che mente, che palpeggia la sua governante, che viene criticato aspramente dalla regina Vittoria e deriso da gran parte dei critici del tempo, che viene etichettato come il pittore dei “ridicoli naufragi”, che con gesti vigorosi e inconsueti dipinge i suoi “informi” capolavori, che più che parlare grugnisce e borbotta oppure si chiude, scostante, nei suoi silenzi.
“Non è un documentario ma una riflessione cinematografica”, spiega il regista, “è un tentativo di cogliere l’essenza di Turner, della sua pittura. […] è un film di finzione”. Attraverso la figura del pittore eccentrico e intransigente, visionario e lungimirante, egoista e falso così come generoso e sentimentale, il film di Leigh riesce a raccontare il conflitto vissuto dagli artisti, quello tra un comune mortale e la sua arte eterna, tra la sua fragilità e la sua forza.
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Già premiato al Festival di Cannes per la migliore interpretazione maschile, un eccezionale Timothy Spall è il nostro Mr. Turner. Alla sua quinta collaborazione con Leigh, l’attore è parte di un cast prestigioso insieme a Dorothy Atkinson, Marion Bailey, Paul Jesson, Lesley Manville, Martin Savage, tutti riuniti nella coproduzione Gran Bretagna – Francia – Germania, candidata all’Oscar per la fotografia, la scenografia, i costumi e la colonna sonora.
Nella nostra gallery di foto, in anteprima immagini dal film e dal backstage.