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Turandot con i Google Glass, al Lirico di Cagliari nasce l’opera interattiva

Il Teatro Lirico di Cagliari adatta Puccini alla forma interattiva e l’Opera si fa social: gli utenti potranno seguire in diretta la “Turandot” osservandola dal punto di vista degli attori sul palco, che indosseranno i Google Glass durante la messa in scena.
A cura di Andrea Parrella
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Che il punto di vista sia elemento di primaria importanza per quanto concerne una messa in scena teatrale, pare un'affermazione a dir poco lapalissiana. Altrettanto ovvio è che, per quanto relativo il teatro, non esista un univoco punto di osservazione per lo spettatore, soprattutto se a questi viene offerta la facoltà di poter esplorare anche la visuale di chi la messa in scena la sta realizzando. Ampliare questa il numero di possibilità è l'obiettivo che si pone il teatro Lirico di Cagliari accogliendo il progetto della prima rappresentazione realizzata e fruibile con Google Glass: banco di prova sarà una Turandot. Ragionevole chiedersi quale sia l'attinenza tra Puccini e quell'oggetto che si appresta a cambiare definitivamente il nostro rapporto con la tecnologia, e soprattutto come verrà messa in pratica questa comunione di intenti.

Come nasce la Turandot Inerattiva

Il teatro Lirico di Cagliari è il primo ente di categoria al mondo ad aver dato vita ad un Centro di Ricerca e Sviluppo Tecnologico, oltre che al MediaLab, uno spazio di co-working aperto alla collaborazione tra professionisti della comunicazione, studenti, ricercatori, imprese creative, centri di ricerca e associazioni. La collaborazione con Google Glass ha dato vita a questo progetto che permetterà agli spettatori di seguire la rappresentazione teatrale con gli occhi degli attori che la stanno mettendo in scena ed anche di coloro che si trovano dietro le quinte. Si tratta dunque di un pubblico non solo fisico, ma anche e soprattutto multimediale, vista la possibilità per gli utenti di potersi collegarsi comodamente da casa sui profili social del teatro e osservare il materiale multimediale condiviso dagli stessi protagonisti. In occasione della Prima del 27 giugno, i video, le foto e i contenuti extra postati live dagli stessi attori e tecnici dietro le quinte, hanno fatto parte di un'operazione social che il Teatro Lirico di Cagliari ha sponsorizzato tramite i canali Twitter e Facebook, riscuotendo un considerevole successo.

Scenografia di Pinuccio Sciola, un altro punto di forza

Va pure sottolineato come l'incontro tra lirica e tecnologia non sia il solo tratto di novità di questa Turandot diretta da Pier Francesco Maestrini, il quale ha dovuto pensare all'opera calandola in un allestimento ed una scenografia assolutamente innovativi, che portano la firma dell'artista contemporaneo Pinuccio Sciola. L'artista, per la prima volta impegnato nella realizzazione di scenografie per un'opera lirica, spiega il suo intento quando dichiara: "Con questa Turandot si esprime una forte impronta ancestrale della Sardegna, capace allo stesso tempo di reinterpretare una Pechino contemporanea, a tratti persino futuristica. Abbiamo provato a immaginare che le vicende si svolgano in luoghi lontani, ma allo stesso stempo straordinariamente vicini. Ecco… è come se il cuore della Principessa sia rimasto imprigionato, così come la musica, dentro la pietra. E solo grazie all'amore possa essere liberato. Proprio come capita quando faccio suonare le mie sculture accarezzandole". Il progetto avveniristico dell'Opera Interattiva che il Teatro Lirico di Cagliari ha deciso di sperimentare animerà buona parte della stagione estiva della struttura: le date della rappresentazione coprono infatti un arco di tempo che va dal 30 luglio sino al 16 agosto.

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