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Trump odia Taylor Swift: il problema dell’ex Presidente con le star del pop americano

Taylor Swift è solo l’ultima delle star americane della musica a essersi scontrate con il candidato repubblicano all’elezioni presidenziali Donald Trump: ecco una lista di artisti che lo hanno diffidato.
A cura di Vincenzo Nasto
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Donald Trump e Taylor Swift, via LaPresse
Donald Trump e Taylor Swift, via LaPresse

Cinque giorni fa, con un post pubblicato su Instagram, Taylor Swift annunciava il suo endorsement a Kamala Harris. Il post, che ha superato 11 milioni di interazioni, ha influenzato anche il numero degli iscritti al voto per le elezioni presidenziali che si terranno il prossimo 5 novembre. Il New York Times ha riportato un dato che vede oltre il 500% di aumento degli elettori che si sono registrati per votare alle prossime elezioni presidenziali. Nel frattempo, Donald Trump, in un post su Truth delle scorse ore, ha scritto: "Io odio Taylor Swift", un post a cui poi è stato aggiunto un messaggio sulla possibilità di una caduta sul mercato discografico di Swift: "Pagherà le sue affermazioni sul mercato". L'attacco di Trump arriva dopo mesi in cui, soprattutto su una piattaforma come X, legata alla figura "amica" di Elon Musk, il candidato repubblicano aveva pubblicato immagini generate dall'intelligenza artificiale che mostravano come Swift ‘sostenesse' la sua candidatura. Dall'immagine stereotipata di Swift nei panni di Zio Sam, alle immagini deepfake di giovani donne che indossavano magliette Swifties for Trump, pubblicate sulla piattaforma Truth Social, una protesi repubblicana di X.

Da Beyoncé agli Abba, passando per Celine Dion: tutti i deferimenti contro Trump

Proprio questa speculazione da parte del candidato Donald Trump ha convinto l'autrice di The Tortured Poets Department a professare pubblicamente il suo endorsement in un post su Instagram: "Di recente sono venuta a conoscenza di una ‘me' creata con l'intelligenza artificiale che appoggiava falsamente la corsa presidenziale di Donald Trump pubblicata sul suo sito. In questo modo ha evocato le mie paure sull'IA e sui pericoli della diffusione della disinformazione". Ma negli anni, Donald Trump si è scontrato con molte delle star del pop statunitense, ma non solo. La motivazione principale risiede nell'utilizzo senza autorizzazione di brani durante i rally elettorali: nell'ultimo anno è accaduto a Beyoncé per Freedom, ma anche My Heart Will Go On di Celine Dion e Hold On, I'm Comin del compianto Isaac Hayes. Un pattern che si è ripetuto con Seven Nation Army dei White Stripes, ma anche My Hero dei Foo Fighters e gli storici ABBA. Il gruppo svedese ha infatti accusato Trump di aver utilizzato Dancing Queen, Money e The Winner Takes It All, ma anche dei filmati della band durante un evento del 27 luglio a St. Cloud in Minnesota. L'etichetta, oltre al cantante Björn Ulvaeus, hanno deferito Trump, chiedendogli di smettere.

Le canzoni in cui viene citato Donald Trump

Ancora prima, era arrivato l'attacco da parte di Steven Tyler degli Aerosmith, che ritenne necessario inviare una lettera di cessazione e astensione alla campagna dell'allora presidente per l'utilizzo della canzone Livin' on the Edge. O come nel 2015, quando Michael Stipe dei R.E.M aveva accusato Donald Trump di aver utilizzato It's the End of the World as We Know It: "Andate a farvi fott***, tutti quanti, piccoli uomini tristi, affamati di potere e che vogliono attirare l'attenzione. Non usate la nostra musica o la mia voce per la vostra stupida campagna farsa". Negli anni, Donald Trump è stato citato anche in alcuni brani, soprattutto della scena rap statunitense. Basti pensare a No Favors di Big Sean ed Eminem, in cui il primo canta: "Sono un anti, nessuno governo può gestire un commando militare, Trump è uno str***, farò fallire completamente il suo marchio". O Kendrick Lamar, che in The Heart Pt.4 canta: "Donald Trump è uno stupido, sai come ci si sente, teppistello?".

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