Trovati due scheletri di adulto e un neonato dell’Alto Medioevo, si pensa siano madre e figlia abbracciati
Durante gli scavi archeologici che si stanno eseguendo in piazza Costa a Fano, in provincia di Pesaro Urbino sono stati trovati i resti di due scheletri, un adulto e un bambino che potrebbero essere quelli di una madre che stringe al seno il proprio figlio, come sottolinea all'Ansa Ilaria Venanzoni, archeologa della Soprintendenza belle arti e paesaggio per le province di Ancona e Pesaro Urbino che azzarda un'ipotesi che dovrà, però, essere confermata nelle prossime settimane da un'analisi del DNA, unico passaggio che potrebbe confermare o meno che si tratti dell'abbraccio tra una madre e suo figlio.
"Di certo siamo in presenza di un adulto con un bimbo, e dalle prime informazioni fornite dall'antropologa della ditta incaricata degli scavi, il soggetto adulto sembra effettivamente essere una donna, anche se per avere la certezza che sia la madre occorrerebbe procedere alle analisi del dna di entrambi i resti – continua Venanzoni all'Ansa -. Comunque è plausibile che a stringere il bambino sia un famigliare". Gli scheletri trovato potrebbero essere datati nell'Alto Medioevo, come sostiene l'archeologa: "La sepoltura è priva di corredo, per cui è difficile datare con precisione la scoperta, ma su base stratigrafica possiamo dire che è certamente alto medievale, collocabile quindi tra il VI e il X secolo dopo Cristo".
Vicino alla tomba ne sarebbero emerse altre due con altrettanti feti e neonati, questa volta, però, sepolti individualmente, e senza corredo. Questi resti sono emersi a seguito di lavori fatti pernil rifacimento della pavimentazione dela piazza: ""in questa zona scavi del passato avevano individuato resti romani forse appartenenti a una domus o un impianto termale, è da capire se siamo in presenza di un unico edificio" dice l'archeologa. La Soprintendenza per le Province di Ancona e Pesaro Urbino ha parlato dell'emersione, in piazza Andrea Costa, dei "resti di strutture murarie e pilastri di forma quadrangolare. Si tratta di strutture murarie in mattoni, ascrivibili, in ipotesi, ai resti del convento di San Daniele, esistente ancora agli inizi del Novecento"
Il Soprintendenza aggiunge che "nel corso delle operazioni di pulizia dell’area a mano, eseguita dagli archeologi, è stato anche individuato un pozzo, di forma circolare, in buono stato di conservazione, di epoca probabilmente medievale o moderna; le pareti, internamente, a circa 1,50 metri dal piano di calpestio, tendono a svasare lasciando ipotizzare la presenza di una cisterna, ma la struttura è ancora in fase di studio" e promette nuovi dettagli nei prossimi giorni.