Tredici Pietro: “Mi sono dato più peso di quello che ho, ora sono cresciuto”

Tredici Pietro è tornato con due nuovi singoli, High e Big Panorama, anticipo del prossimo album. A Fanpage ha parlato di quanto è cresciuto, di fama, musica e pure del padre Gianni.
A cura di Francesco Raiola
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Tredici Pietro (ph Laura Ferloni x Fanpage)

Tredici Pietro è tornato con i singoli Big Panorama e High, due canzoni che anticipano il suo nuovo album, che segue di due anni Lovesick, che lo vedeva duettare con Lil Busso. Pietro è cresciuto e a Fanpage.it spiega in che modo è cambiato in questi anni, il suo racconto sulla fama e sulle dipendenze, fino al racconto, ancora una volta, che ha a che fare con il padre, Gianni Morandi, troppo ingombrante all'inizio e poi accettato semplicemente perché se Tredici Pietro è quello che è, oggi, lo deve anche a quel pezzo della sua vita. A Fanpage ha parlato della fama e della ricchezza, spiegando che "Essere ricchi è un punto di vista, se non riesci a vedere questa cosa verrai mangiato. Se non riesci a prendere atto di tutte le fortune che puoi avere non sarai mai ricco. Essere ricco è anche un punto di vista, conosco moltissime persone che hanno la possibilità di godersi la vita e non ce la fanno perché il loro punto di vista è corrotto. Pure io mi sono dato molto più peso di quello che realmente ho: tutte le mie ricchezze e le mie fortune non le ho sapute visualizzare, sono riuscito a vedere più il bicchiere mezzo vuoto che quello mezzo pieno quando ho avuto i primi successi, le prime fortune, è molto difficile rendersi conto delle cose belle che accadono, io cercavo di dire questo".

E la fama e la ricchezza, comunque, non sempre danno felicità, spiega Pietro, che usa la finitudine umana per raccontare come sia fondamentale vivere la vita: "Non c'è niente che chiama più alla vita, all'azione, del rendersi conto che siamo finiti. Bisogna imparare a godersi di più le cose perché l'unico destino è nel mogano (nella bara, ndr) – dice il cantante -. Ci sono mille sistemi nel nostro mondo, dalla chirurgia estetica, alla farmaceutica, all'azzeramento di un certo tipo di emotività, anche attraverso queste cose, che ti fanno scappare dalla morte, mentre l'unica cosa che chiama alla vita, davvero, che dice ‘Vivi! Corri!', l'unica cosa di cui sono certo è questa: di conseguenza devo raggiungere la vita, quindi corri, fregatene di darti troppo peso. Paradossalmente i posti in cui ho visto la gente più felice e godersi di più ogni momento sono quelli in cui la vita costa di meno. Nel mondo Occidente ci diamo un'importanza, un valore, un significato talmente alto che poi non sfruttiamo".

L'ultimo singolo si chiama High, Tredici cita il "Percocet" in Big Panorama e parla di depressione ("Ho pagato un K per entrare in depressione. Ora pago una marea di K per uscire dalla noia"). Sull'uso di sostanze e dipendenza ha spiegato che il loro utilizzo sia un tema generazionale: "È molto complesso come argomento, però ci sono passato, ho visto tante cose riguardanti questo mondo e non potevo non parlarne, nei testi ne parlo molto chiaramente. Se tu ci pensi la nostra generazione ha abbandonato la religione e la fede e l'ha sostituita con lo psicologo, che per molti di noi è la verità assoluta: alcune cose, prima, le riferivi a Dio, ora la verità assoluta ce l'ha la Scienza. Secondo me la musica deve parlare di salute mentale, ha quella possibilità. Poi io sentivo di doverne parlare perché mi sono molto vicine, queste cose esistono da sempre, però non erano state nemmeno codificate, quindi ci sta che adesso iniziamo a renderle sempre più vere.

Questo nuovo lavoro arriva due anni dopo l'album con Busso: "A fine 2022 ho realizzato un progetto con il mio migliore amico, Busso, ed era appunto un progetto tra amici, un gioco, non avendo pubblicato un progetto mio per due anni spaccati ho passato 700 giorni a crescere e a lavorare su di me e a nuova musica. Passando dai 22 ai 25 anni si sente che non sei più post adolescente, ma inizi un percorso più adulto. Guardando le cose anche da fuori, dopo le ultime uscite mi sembra proprio un passaggio a un'altra visione della stessa cosa, però io mi sento lo stesso, non c'è niente di diverso in me, è più un cambiamento di necessità, credo che ci vorrà qualche anno per capire cosa è cambiato davvero. Io ho già in testa un lavoro finito, già con queste prime due tracce abbiamo fatto capire come il sound debba essere organico e avere referenze old school ma rinfrescandole completamente. Comunque a me piace il rap, il soul, quindi quello sarà ciò che verrà fuori.

All'inizio della sua carriera Pietro Morandi ha dovuto confrontarsi inevitabilmente con la figura del padre, Gianni, cercando di prenderne quanto più possibile le distanze, autoaffermandosi al di là del proprio cognome. Una battaglia, un continuo riferimento a un genitore con una storia così importante e senza dubbio ingombrante, ma con la crescita di cui parlava prima il rapper ha imparato a farci pace e così Morandi ha partecipato sia al lancio della prima canzone che al video di Big Panorama. Proprio in questa canzone Tredici rappa: "Da quando avevo due peli e sono il figlio di Gianni, non so perché ci ho sofferto volevo solo che tu mi amassi per chi sono dentro. E per ‘sta roba ho fatto tutte le cose al contrario".

E a Fanpage, Pietro ha raccontato proprio quello che ha messo in versi: "È successo che mi sono reso conto che fuggire da ciò che sei è impossibile. Non per farne un vanto, anzi, io ho sempre cercato di fare le cose per conto mio perché non volevo dipendere da quella cosa del figlio di, quindi non ho mai detto ai miei che facevo musica, ho sempre cercato di fare per conto mio. Infatti dico ‘Io volevo solo essere amato per chi sono io'. Solo che non posso non accettare il fatto che io sono io anche in quello, è una cosa che ho sempre negato, invece adesso inizio ad accettarla… Ho 25-26 anni, è finita quell'epoca, adesso si accetta e basta".

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