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Tre motivi che spiegano il successo dei “Medici”, la Gomorra rinascimentale in chiave dark

Il Rinascimento come simbolo dell’Italia nel mondo, la cultura medicea intrisa di soldi, sesso e potere, nonché l’importanza storica della Firenze dell’epoca: ecco perché “I Medici” sono così importanti nella cultura del nostro paese.
A cura di Redazione Cultura
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Da un lato il boom di ascolti che probabilmente ne faranno l'evento della stagione televisiva, dall'altro l'implacabile fronte critico che ne ha scovato gli errori storici e i difetti. In mezzo a questi due estremi, ecco stagliarsi il successo della famiglia medicea all'interno dell'immaginario nazional-popolare del nostro paese.

Ma quali sono, fuori e dentro la tv, le ragioni che hanno decretato il successo delle prime puntate de "I Medici", serie che racconta l'ascesa al potere a Firenze della famiglia Medici e che si concentra sulla figura di Cosimo De' Medici?

L'importanza dei "Medici" nella storia

I Medici sono una delle maggiori famiglie d'Europa, protagonisti indiscussi della storia italiana dal XV al XVIII secolo. Oltre ad aver retto le sorti di Firenze prima e della Toscana poi, hanno dato i natali a tre papi (Leone X, Clemente VII, Leone XI) e due sovrane di Francia (Caterina e Maria de' Medici).

La loro fama nel mondo, ancora oggi, è dovuta alla promozione della vita artistica, culturale, spirituale e scientifica del loro tempo. Le loro collezioni d'arte, preziosi, libri e manoscritti si sono conservate integre fino ai giorni nostri e sono alla base del patrimonio di molte delle più importanti istituzioni culturali di Firenze e, dunque, italiane.

Potere, soldi e sesso: i grandi archetipi da "Gomorra" al "Trono di spade"

Da sempre l'immaginario suscitato dai Medici possiede gli ingredienti tipici del grande romanzo. Di cosa è fatta la storia di questa tormentata famiglia? Complotti, esili, fughe, assassini, esattamente come accade oggi in "Gomorra" e nella realtà criminale odierna. Alleanze politiche che nascono e muoiono nel giro di pochi giorni, la pace che scoppia improvvisa (la Pace di Lodi tra Venezia e Milano in cui fu coinvolto Cosimo de' Medici è del 1454) per poi essere di nuovo rotta, le commistioni tra violenza e sesso, tra politica e potere finanziario.

E poi, sullo sfondo, come in ogni romanzo che si rispetti, i rapporti personali, le storie di ignote figure che vanno a incidere sulla Storia generale, sulle scelte politiche, testimonianza vivente di quanto ogni famiglia, anche la più (apparentemente) felice fondi ogni sua fortuna o disgrazia sul sangue, il proprio e quello altrui, versato per raggiungere il potere. A tutto questo c'è da aggiungere la recente passione, in tv, al cinema e in letteratura per la storia medievale e per il fantasy (con tutta la confusione che questo apparentamento ha generato) e, infine, per quegli aspetti che potremmo definire ‘dark' della cultura medievale che ci deriva da serie di enorme successo come il "Trono di spade".

Il Rinascimento come simbolo italiano nel mondo

A distanza di tanti secoli, ancora oggi per milioni di persone nel mondo, l'Italia è il paese del Rinascimento, dell'umanesimo, della Firenze medicea. La Firenze turistica di oggi non è frutto di un caso. L'immagine italiana nel mondo, persino il famoso "made in Italy" nasce e deve molto a questa realtà. Amante delle arti, Cosimo investì gran parte del suo enorme patrimonio privato, dovuto proprio alla gestione del Banco di famiglia (il più importante d'Europa all'epoca) per abbellire e rendere gloriosa la sua città natale, chiamando artisti e costruendo edifici pubblici e religiosi.

Appassionato della cultura umanistica, fondò l'Accademia neoplatonica e favorì l'indirizzo speculativo dell'umanesimo fiorentino del secondo Quattrocento. Per i suoi meriti civili, dopo la morte, fu proclamato addirittura Pater patriae. Brunelleschi, Donatello, tutto il grande Rinascimento – patrimonio mondiale dell'umanità – lo dobbiamo al mecenatismo di questa famiglia.

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