Tra le parole più googlate dagli italiani nel 2020 non ci sono parole italiane
Come ogni fine d'anno, i colossi del web ci consegnano l'elenco delle parole più googlate. La notizia, che non è nemmeno più una notizia, è che a farla da padrone, nel 2020, è stata la pandemia. Al numero uno della graduatoria delle parole più cercate su Google, infatti, non desta clamore alcuna la presenza di "Coronavirus", il Louis Hamilton delle parole più cercate al mondo. Seguono "Classroom", "Weschool" e "Nuovo Dpcm", tutte ricerche che hanno a che fare, in un modo più o meno diretto, con la Covid-19 e i suoi effetti sulla nostra vita digitale. Bisogna arrivare al sesto e settimo posto per respirare un po' grazie ai nomi celebri dei compianti eroi dello sport che ci hanno lasciato quest'anno, "Diego Armando Maradona" e "Kobe Bryant". Segue un altro termine inglese che ha a che fare con la nostra nuova vita quasi interamente svolta sul web, "Meet", seguita da "Contagi" e "Protezione civile", rispettivamente al nono e decimo posto.
Difatti questa classifica ci consegna, oltre che l'avvento della pandemia e delle conseguenze di essa sul nostro stile di vita, anche un quadro dove i termini più ricercati non appartengono mai (o quasi mai) a parole della lingua italiana. Questione che potrebbe anche essere derubricata a poco o per nulla importante, considerando che in genere si ricercano i termini che non conosciamo e comunque in questa speciale classifica le parole "straniere" sono in realtà parole universali e che appartengono alla nostra contemporaneità. Tuttavia resta un fatto su cui riflettere: il 2020 è stato non solo l'anno del Coronavirus e delle app che ci hanno consentito di continuare a studiare, lavorare, incontrare le persone in maniera virtuale, ma anche quello in cui abbiamo smesso di cercare parole in italiano.