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Dopo il restauro a Genova torna il Sacro Catino: per alcuni è il Santo Graal

Il prezioso manufatto di smeraldo simbolo del capoluogo ligure è rientrato al Museo del Tesoro, all’interno della Cattedrale di San Lorenzo. Per molto tempo è stato considerato il Sacro Graal, la celebre coppa contenente il sangue del figlio di Dio.
A cura di Redazione Cultura
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Dopo un lungo restauro ai laboratori dell’Opificio delle Pietre dure di Firenze, torna nella Cattedrale di San Lorenzo, a Genova, il “Sacro Catino”. La preziosa opera è rientrata finalmente nelle sale del Museo del Tesoro, all'interno della Cattedrale ligure. La storia di questo preziosissimo reperto risale alle Crociate da Guglielmo Embriaco che, in seguito alla conquista di Cesarea, nel 1101 riportò il Sacro Catino a Genova.

Per secoli, il Catino è stato considerato il candidato più attendibile ad essere riconosciuto come il Sacro Graal, il contenitore che raccolse il sangue del figlio di Dio, morto sulla Croce, e dispensatore di potere illimitato per il suo possessore e capace di donare l’eterna giovinezza a chi vi si disseta. Il manufatto in vetro verde, custodito nel Museo del Tesoro di San Lorenzo, è uno degli oggetti-simbolo della storia di Genova. La fine dei lavori di restauro è stata celebrata in cattedrale. Il Catino, documentato a Genova dal XII secolo, frutto della crociata del capo della spedizione genovese, Guglielmo Embriaco.

Il ligure lo avrebbe scelto come parte più rilevante del bottino ritenendolo una reliquia dell'Ultima Cena e supponendo che fosse fatto di smeraldo. Per questa ragione, ancora oggi alcuni esperti lo considerano corrispondere perfettamente all'identità del il Sacro Graal.

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