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Torino, Fondazione per il Libro nel caos, i lavoratori: “Da Regione e Comune nessuna proposta concreta”

In un comunicato stampa i dipendenti della Fondazione per il Libro di Torino lamentano la totale assenza di Regione Piemonte e Città di Torino nel rilancio della fondazione che ogni anno organizza il Salone Internazionale del Libro. Da mesi senza stipendio e “distaccati” dal proprio lavoro, i lavoratori chiedono chiarezza per il futuro.
A cura di Redazione Cultura
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Un comunicato moderato nei toni, ma duro e preciso nella sostanza, che non lascia margini per confondere le acque a nessuno. Si tratta del comunicato stampa con cui i lavoratori della Fondazione per il Libro di Torino, che dà ogni anno dà vita al Salone Internazionale del Libro di Torino, momento comunitario legato al libro e ai lettori che nelle ultime due edizioni dirette dallo scrittore Nicola Lagioia ha vissuto una vera e propria rinascita. Eppure, a fronte della straordinaria riuscita del Salone, i dipendenti della fondazione che hanno, in silenzio e senza proteste, accettato di realizzarlo favorendone l'esito, restano ancora senza stipendi e, soprattutto, senza prospettive per il futuro. È lo stesso direttore del Salone, Nicola Lagioia a pubblicare sul suo profilo Facebook il comunicato dei lavoratori, che riportiamo qui sotto in maniera integrale.

Sei mesi e nulla è cambiato. Nessuna proposta concreta è stata portata dalla Regione Piemonte e dalla Città di Torino a noi dipendenti della Fondazione per il Libro, ora in liquidazione, al tavolo di crisi dello scorso lunedì 25 giugno, se non quella irricevibile e inconcepibile della sospensione dei contratti, senza percepire alcuno stipendio. Il quadro prospettato dalle istituzioni, cinque giorni prima del termine dei distacchi presso la Fondazione per la Cultura e la Fondazione Circolo dei lettori, non presenta alcuna novità rispetto alle vaghe premesse e promesse con cui era stata avviata la liquidazione della Fondazione per il libro, lo scorso dicembre. La trattativa sindacale al tavolo di crisi di lunedì ha portato al possibile prolungamento di un mese del distacco, che dovrà essere riconfermato il prossimo 29 giugno, ma da comunicazione informale ricevuta dal rappresentante sindacale Dante Ajetti, in data odierna, questa via non sarà percorsa. A questo punto chiediamo chiarezza e trasparenza in tempi brevi per capire le nostre sorti future e quelle del Salone del Libro. In ogni uscita pubblica le istituzioni si sono premurate in questi sei mesi di assicurare un futuro lavorativo a noi dipendenti, ci è stata chiesta fiducia, cui abbiamo risposto con il lavoro e il senso di responsabilità. Ora ci chiediamo se la fiducia sia stata ben riposta.

A partire dall'estate 2017 abbiamo preparato le basi del Salone di quest’anno e non abbiamo mai smesso di impegnarci nel corso dell'autunno, quando si è profilata all'orizzonte la liquidazione dell'ente per cui stavamo lavorando; non abbiamo smesso quando la liquidazione ha rallentato di molto la nostra operatività con le complicazioni dei passaggi di consegne; non abbiamo smesso neppure quando ci siamo trovati a subire i ritardi consistenti nell'erogazione degli stipendi che ci hanno costretti a sacrifici personali e famigliari notevoli e neppure ora, che, malgrado tutte le rassicurazioni precedenti, ci troviamo nella dolorosa situazione di non avere alcun orizzonte occupazionale certo, riusciamo a venire meno al nostro senso di responsabilità nei confronti di tutti i progetti che con il nostro lavoro e la nostra passione abbiamo contribuito a realizzare.

Le linee guida del Salone che verrà devono essere tracciate a luglio. Un progetto editoriale deve essere pronto per la Buchmesse di Francoforte e per i singoli appuntamenti con gli editori che si terranno nel corso dell'autunno e dell'inverno. Tra luglio e settembre si preparano le comunicazioni alle scuole per consentire ai docenti di tutta Italia di prevedere una eventuale visita al Salone; si lavora alla nuova edizione di Portici di Carta, in programma tradizionalmente il primo weekend di ottobre; si prosegue l'attività iniziata a gennaio per il Premio Mondello che prevede la cerimonia finale nel mese di novembre; partono i progetti come Adotta uno scrittore, il Premio nazionale Nati per leggere, il Concorso Comix Games e tutti i progetti di alternanza scuola-lavoro di cui siamo promotori e capofila. Tutte queste attività, fondamentali per il futuro delle iniziative che sono sempre state organizzate dalla Fondazione per il libro, sono ovviamente condizionate dal processo di liquidazione in corso.

Con la correttezza che ha sempre contraddistinto il nostro operato, non chiediamo altro che la possibilità di continuare il nostro lavoro, in condizioni di regolare tutela contrattuale e con la corresponsione del nostro compenso nei tempi e nei modi dovuti. Auspichiamo un disegno ben definito del trasferimento delle nostre competenze all'interno del nuovo soggetto che si occuperà dell'organizzazione del Salone e contestualmente un piano di ricollocamento di chi tra i dipendenti non dovesse esservi coinvolto. Nuovo appuntamento venerdì 29 giugno al Palazzo della Giunta Regionale in piazza Castello alle ore 9. Al termine della trattativa i sindacalisti e i dipendenti rilasceranno dichiarazioni su quanto avvenuto.

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