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Tony Effe: “Sono stato male leggendo che i miei testi istigano all’odio di genere”

Tony Effe ha parlato della censura del Capodanno di Roma, spiegando di essersi sentito ferito dalle accuse di odio di genere.
A cura di Redazione Music
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Tony Effe (Rocco Spaziani:Archivio Spaziani:Mondadori Portfolio via Getty Images)
Tony Effe (Rocco Spaziani:Archivio Spaziani:Mondadori Portfolio via Getty Images)

Tony Effe torna a parlare del Capodanno di Roma a cui prima era stato invitato e da cui, successivamente, era stato cancellato a causa di una polemica interna al PD – a cui appartiene il Sindaco Gualtieri – che voleva i testi del rapper romano, ex Dark Polo Gang, sessisti. Polemiche che hanno portato alla defezione a catena degli altri ospiti, come Mahmood e Mara Sattei, portando il rapper a un evento da solista al PalaEur, intitolato "Capodanno da Tony" con prezzi popolari e l'incasso devoluto interamente alla Croce Rossa romana. Un episodio, questo della censura, che ha scatenato una polemica enorme che come sempre ha visto spaccarsi l'opinione pubblica.

Tony Effe è tornato sulla polemica con un'intervista a Sette, l'allegato del Corriere della Sera in cui ha spiegato meglio la sua posizione, rispondendo anche a una polemica abbastanza ricorrente quando si parla di musica e testi delle canzoni trap: "Mi ha ferito leggere che i miei testi istigassero all’odio di genere. L’ho detto anche al concerto ci sono stato male. Il rap ha un suo linguaggio. Io racconto ciò che vedo, mai confondere lo sguardo, l’immaginario con la persona" ha sottolineato il cantante 33enne (il cui vero nome è Nicolò Rapisarda) che ha ribadito una posizione abbastanza consolidata tra molti rapper, ovvero quello della differenziazione tra soggetto della canzone e cantante, ma soprattutto tornando sulla questione della canzone come racconto.

La polemica ha investito Tony Effe – che con questo tipo di accuse ha dovuto confrontarsi anche in passato, sia da solo che con la Dark Polo Gang – proprio nell'anno in cui è esploso da solista. Il rapper, infatti, arriva al Festival di Sanremo – dove porterà la canzone Damme ‘na mano – con l'album più venduto dell'anno, ovvero ICON e con un singolo di successo come Sesso e Samba. Al festival, tra l'altro, Tony Effe ci arriva con una canzone che spiazzerà i più, ovvero un brano che si rifà alla canzone tradizionale romana, quasi agli stornelli. Nelle nostre pagelle dei primi ascolti l'abbiamo descritta così:

Ma se ci aspettavamo una cosa alla Dark Polo Gang, un pezzo trap di quelli che lo hanno portato sulla bocca di tutti in questi mesi, sbagliavamo. Ritmo sudamericano per il rapper, che spiazza tutti con una canzone che cita Califano e la tradizione del folk romano (per i più indie, gli Ardecore, per i meno, Mannarino), oltre alla madre Annarita (perché il topos trap deve comunque rimanere).

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