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Tiziana Giardoni, moglie D’Orazio: “Ascoltare la sua voce mi fa ancora male. Un altro uomo? Non ancora”

Tiziana Giardoni racconta il premio dedicato all’ex marito, Stefano D’Orazio, ex batterista dei Pooh e parla di some sia ancora difficile ascoltare la sua voce.
A cura di Redazione Music
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Tiziana Grardoni e Stefano D'Orazio (le foto sono di Gianmarco Chieregato)
Tiziana Grardoni e Stefano D'Orazio (le foto sono di Gianmarco Chieregato)

"Voglio tenere viva la memoria di Stefano perché il tempo passa e si fa in fretta a dimenticare" dice Tiziana Giardoni, moglie di Stefano D'Orazio, batterista dei Pooh, scomparso a novembre 2020, in piena epoca Covid, in un'intervista a Diva e Donna. La donna ha creato il Premio dedicato all'ex marito che per questa nuova edizione si terrà sabato 7 settembre 2024 ore 21.00 all'Arena Alpe Adria Lignano Sabbiadoro e ci saranno come ospiti i Pooh, a cui si aggiungono anche Shel Shapiro, il regista Fausto Brizzi, Antonio Casanova, Max Laudadio, i Jalisse Matteo Alieno, Angelica Bove, Briga, Valerio Scanu e altri da annunciare, mentre a condurre sarà Lorella Cuccarini "che era grande amica di Stefano" continua la donna.

Come si legge nella nota stampa "Il Premio Stefano D’Orazio nasce nel 2021 con l’obiettivo di sostenere e finanziare il percorso artistico di giovani talenti di età compresa fra i 14 e i 30 anni attraverso l’assegnazione di tre borse di studio nelle categorie che hanno contraddistinto la figura artistica di Stefano: interpreti, cantautori e artisti manager imprenditori" e Giardoni spiega: "Ho scelto queste categorie perché Stefano è stato un interprete, un autore di canzoni e il manager dei Pooh. I vincitori avranno diritto a una borsa di studio in accademie nostre partner, tra cui il Cet di Mogol".

A Diva e Donna la donna racconta anche il rapporto che ha col ricordo di D'Orazio, di come questo premio serva innanzitutto a se stessa: "Sì, lo faccio anche per me: io fatico ancora ad accettarmi senza lui, il nostro è stato un grande amore finito di colpo, in modo tremendo. Tenere viva la sua memoria mi aiuta ad affrontare il dolore e a stare meglio" e aggiunge "Ascoltare la sua voce mi fa male, è un pugno allo stomaco. E non riesco a vedere i video dei loro concerti o filmati in cui Stefano parla. No, non ce la faccio".

L'idea nasce anche perché, dice: "Stefano ha avuto sempre una grande attenzione nei confronti dei giovani talenti e ha dedicato molto tempo ad aiutarli a crescere proprio perché fermamente convinto che a volte il talento non basta. È sempre stato fautore del fatto che per riuscire occorre oltre al talento, sacrificio, determinazione, studio e perfezionamento". Alla rivista spiega anche perché per adesso non vede un altro uomo vicino a sé: "Finché non riuscirò a mettermi un po’ in sesto non ci sarà spazio per nessuno al mio fianco. Penso ancora molto a Stefano e tralascio cose che mi riguardano. So che non va bene e ci sto lavorando". Il sogno? Che questo Premio possa diventare un Premio speciale al Festival di Sanremo.

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