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Tintoretto, Mantegna e Rubens: le opere rubate tornano finalmente in Italia

Il furto avvenuto lo scorso novembre è solo un lontano ricordo: il 21 dicembre i capolavori trafugati dal Museo di Castelvecchio di Verona tornano in Italia.
A cura di Federica D'Alfonso
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Giovanni Francesco Caroto, "Ritratto di bambino con disegno", Museo di Castelvecchio, Verona
Giovanni Francesco Caroto, "Ritratto di bambino con disegno", Museo di Castelvecchio, Verona

Il Museo di Castelvecchio di Verona ha ricevuto, quest'anno, uno dei più bei regali di Natale che si potessero sperare: le 17 opere rubate lo scorso novembre tornano infatti a casa. Dopo le indagini, e le operazioni congiunte della polizia italiana con quella moldava, gli autori della rapina sono stati individuati e finalmente, i tesori di Tintoretto e Mantegna possono rientrare in Italia. Accadrà mercoledì 21 dicembre, quando accompagnati dal sindaco di Verona Flavio Tosi, le opere varcheranno di nuovo le porte del museo per riprendere il posto che spetta loro.

Il furto

Le preziose opere d'arte erano state trafugate la notte del 19 novembre 2015 da alcune persone a volto coperto e armate, che con estrema maestria e rapidità (la polizia ha sostenuto fin da subito l'ipotesi del furto su commissione da parte di professionisti) hanno portato via ben 17 opere d'arte. Le indagini hanno in seguito portato all'arresto di dieci persone di nazionalità moldava e due italiani, tra cui la guardia giurata del museo di Castelvecchio, in servizio proprio la sera della rapina.

La vicenda, che rischiava di far perdere all'Italia alcuni fra i capolavori più importanti della propria storia artistica, si è risolta per il meglio: nel maggio 2016 il comandante della polizia di frontiera ucraina, Viktor Nazarenko, annunciava il recupero delle 17 opere nella regione di Odessa.

La lista delle opere rubate

Pisanello, "Madonna della quaglia", Museo di Castelvecchio, Verona
Pisanello, "Madonna della quaglia", Museo di Castelvecchio, Verona

La lista delle opere trafugate è lunga, e di importantissimo valore: la “Madonna col bambino” di Pisaniello, conosciuta come “la Madonna della quaglia”, il “San Girolamo penitente” di Jacopo Bellini e la “Sacra Famiglia con una santa” del Mantegna. Ma ancora, ben cinque opere di Jacopo Tintoretto, fra cui il “Banchetto di Baltassar”, il “Giudizio di Salomone” e la “Madonna allattante”. Nella lista anche Peter Paul Rubens con la “Dama delle licnidi”, Hans de Jode con “Porto di mare”, e il famoso “Fanciullo con disegno” di Giovan Francesco Caroto.

L'arte torna in Italia

Ora, dopo un complicato iter burocratico, i capolavori di Mantegna e Tintoretto tornano a casa, come il più bello dei regali di Natale: in particolare la “Dama delle licnidi” di Rubens, la “Sacra famiglia con una santa” di Mantegna e alcune opere del Tintoretto giungeranno in Italia, e ritroveranno il proprio posto al museo di Castelvecchio, mercoledì 21 dicembre.

Peter Paul Rubens, Dama delle licnidi, Museo di Castelvecchio, Verona
Peter Paul Rubens, Dama delle licnidi, Museo di Castelvecchio, Verona

Tutte le opere sono state rinvenute in ottime condizioni, e hanno nel frattempo trovato ospitalità presso il museo Khanenko di Kiev. Ad accompagnare le opere nel viaggio di ritorno in Italia di questo inestimabile tesoro (stimato in realtà superiore ai venti milioni di euro) sarà il sindaco di Verona Flavio Tosi, che dopo averne sollecitato la restituzione, si è recato a Kiev con una delegazione per agevolare le pratiche di rientro.

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