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Testo e significato di Un’altra storia, Marco Mengoni, Franco126 e il ricordo del primo amore

La nuova versione di Un’altra storia di Marco Mengoni con Franco126 è arrivata dopo che il cantante aveva festeggiato il quinto disco di platino di Materia e la firma in Sony. Qui testo e significato della canzone.
A cura di Vincenzo Nasto
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Marco Mengoni e Franco 126
Marco Mengoni e Franco 126

Un'altra storia è la canzone di Marco Mengoni e Franco126. Si tratta di un riadattamento di un brano pubblicato, in quel caso da solista, nell'ultima edizione del suo album: Materia (Prisma). La canzone è arrivata poche ore dopo dal rinnovo con l'etichetta Sony Music, ma soprattutto dopo il quinto platino conquistato dal suo ultimo progetto: Materia. Proprio la presentazione del nuovo singolo, in collaborazione con l'autore di Multisala, era stato annunciato dopo il quinto disco di platino, con un post su Instagram che recitava: "Materia diventa cinque volte Platino! Per festeggiare ho chiamato un amico". Nel frattempo, il suo tour negli stadi nel 2023 è stato certificato disco di diamante, a pochi giorni dalla partenza del suo viaggio europeo con il Marco Mengoni European Tour. Qui testo e significato di Un'altra storia.

Il testo di Un'altra storia

Al mondo non esiste nessuna
Come te che mi guardi
Con gli stessi occhi tristi
Quando fuori c’è il sole
Hai una strana forma di malinconia
Che mi ricorda che ogni cosa è mia
Solamente a metà

Mi saluti con un cenno
E non so se ti rivedrò domani
Oppure mai più
Guardarsi indietro è un’abitudine
Lo spettatore del tuo film
Non sei mai tu
Non mi dici neanche una parola
Guardo la tua ombra farsi piccola
Fino a scomparire

E ti vorrei rincorrere
Lo so bene che vuoi scappare
Ma non ti puoi nascondere
Come un abbraccio sulle scale
Ma lo sai da te
Anche adesso che sei lì da solo

Che cos’hai da sorridere?
Te lo giuro, non sto scherzando
Ti ricordi quando ti dicevo
Ho avuto solo te?
Quando ci si ammazza
Il tempo vola
Lo sappiamo entrambi
È un’altra storia

Le imperfezioni delle tue manie
Ancora mi portano via
E ci bastavano due bollicine
Per fottere la nostalgia
Siamo ragazzi perduti
Che si son riconosciuti
Al primo sguardo
Le ore, i secondi, i minuti
Passano muti come
Quando stai aspettando
E adesso so dove sei
Se solo sapessi dove sono io
Ti chiederei come stai
Se solo sapessi come dirti addio
E tu, lanci un desiderio a una fontana
E lo guardi arrugginire

E ti vorrei rincorrere
Lo so bene che vuoi scappare
Ma non ti puoi nascondere
Come un abbraccio sulle scale
Ma lo sai da te
Anche adesso che sei lì da sola

Che cos’hai da sorridere?
Te lo giuro, non sto scherzando
Ti ricordi quando ti dicevo
“Ho avuto solo te”?
Quando ci si ammazza
Il tempo vola
Lo sappiamo entrambi
È un’altra storia

E accorgersi in un attimo
Che è notte e siamo fuori
Andiamo senza meta
Sotto agli occhi dei lampioni
Tanto ci porta via il vento
Tu resta immobile
La strada sembra un deserto

E ti vorrei rincorrere
Lo so bene che vuoi scappare
Ma non ti puoi nascondere
Come un abbraccio sulle scale
Ma lo sai da te
Anche adesso che siam qui da soli

Che cos’hai da sorridere?
Te lo giuro, non sto scherzando
Ti ricordi quando ti dicevo
“Ho avuto solo te”?

Quando ci si ammazza
Il tempo vola
Lo sappiamo entrambi
È un’altra storia

Il significato di Un'altra storia

Un'altra storia è il singolo di Marco Mengoni, in collaborazione con Franco126: al brano hanno partecipato alla produzione Giovanni Pallotti, Francesco Katoo Catitti e Benjamin Ventura, mentre alla scrittura Catitti, Davide Petrella e lo stesso Franco126. La nuova versione di Un'altra storia, che vede Franco126 nella prima strofa del brano, introduce il tema della nostalgia: un rapporto in cui la partner "ha una strana forma di malinconia che mi ricorda che ogni cosa è mia, solamente a metà". Il senso di ripetitività nel racconto della storia d'amore viene ribaltato, con il titolo Un'altra storia che invece racconta "la prima storia d'amore", in cui il protagonista mostra le sue vulnerabilità, quando canta: "Che cos’hai da sorridere? Te lo giuro, non sto scherzando, ti ricordi quando ti dicevo ho avuto solo te?". Nella strofa di Franco126, riemerge anche il lato malinconico del brano, dalle "bollicine che fottono la nostalgia" all'immagine del lancio della monetina nella fontana: "E tu, lanci un desiderio a una fontana e lo guardi arrugginire".

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