video suggerito
video suggerito

Testo e significato di Trieste, Lucio Corsi racconta la favola del vento come un cantante in tv

Dopo il secondo posto al Festival di Sanremo 2025 con Volevo essere un duro e la notizia della partecipazione a Eurovision 2025, in molti stanno scoprendo le canzoni di Lucio Corsi: questo è il testo e il significato di Trieste.
A cura di Redazione Music
105 CONDIVISIONI
Lucio Corsi a Sanremo 2025 (LaPresse)
Lucio Corsi a Sanremo 2025 (LaPresse)

Lucio Corsi continua a essere molto ascoltato, come dimostrano i numeri su Spotify e le sue canzoni nelle classifiche streaming. Volevo essere un duro, canzone con cui si è classificato secondo al Festival di Sanremo 2025 e con cui parteciperà all'Eurovision 2025 è la più ascoltata, ovviamente, ma ottimi risultati li hanno anche Tu sei il mattino, che aveva preceduto il singolo festivaliero e due canzoni contenute nell'ultimo album pubblicato, ovvero la canzone che gli dava il titolo, Cosa faremo da grandi? e Trieste, canzone prodotta assieme a Francesco Bianconi dei Baustelle e Antonio “Cooper” Cupertino, che è anche nelle posizioni alte della Viral 50 italiana di Spotify ed era finita in quella globale. Una canzone che conferma Lucio Corsi come una delle scoperte più interessanti di questi ultimi anni, grazie alla sua scrittura favolistica e al suo cantautorato che vira pure verso il glam rock.

Testo di Trieste di Lucio Corsi

Scoprimmo che il vento cantava il giorno che passò in TV
Lasciando di stucco un camionista che si riposava
Per qualche ora in un bar
Da quel giorno per le strade di Trieste vive gente convinta

Che il vento no, non era un freno, ma una spinta
Che il vento no, non era un freno, ma una spinta utile
Per tenere le nuvole in viaggio
Per chi è fermo, non trova il coraggio
Vento che spinge sia le barche che gli uomini
Se non riescono a muoversi
Se non riescono a muoversi

Scoprimmo che il vento cantava la sera che passò in TV
Fischiando nei televisori di casa in casa
Ma senza muovere niente
Da quel giorno nei palazzi di Trieste vive gente convinta

Che il vento no, non era un freno, ma una spinta
Che il vento no, non era un freno, ma una spinta
Utile per tenere le nuvole in viaggio
Per chi è fermo e non trova il coraggio
Vento che spinge sia le barche che gli uomini
Se non riescono a muoversi
Se non riescono a muoversi

Venne eliminato dallo show e rispedito in piazza
Gli dissero che per rimanere in TV serve la faccia adatta
Ora lo trovi senza labbra, senza denti e senza lingua
Sul lungomare a rovinare i silenzi
Da solo che fischia

Il vento no, non era un freno, ma una spinta
Il vento no, non era un freno, ma una spinta
Utile per tenere le nuvole in viaggio
Per chi è fermo e non trova il coraggio
Vento che spinge sia le barche che gli uomini
Se non riescono a muoversi
Se non riescono a muoversi

Il significato di Trieste

Il vento è il protagonista di questa canzone dedicata a Trieste e alla sua bora, con Corsi che gioca con la sua capacità di modellare e plasmare la realtà, partendo da un capovolgimento del contesto, come fa quando canta "Che il vento no, non era un freno, ma una spinta, utile per tenere le nuvole in viaggio, per chi è fermo, non trova il coraggio". In un'intervista a Rolling Stone ha spiegato che questa canzone "È la storia del vento e di come un giorno a Trieste la gente abbia cambiato idea su di lui, non considerandolo più un freno, ma rivalutandolo come spinta. Perché se ci pensi l’effetto del vento cambia a seconda di dove vai: se giri le spalle e cambi direzione ti spinge anziché frenarti. Per questo testo mi sono immaginato lo stesso vento come un cantante di cui l’Italia si accorse – essendo lui invisibile – solo dopo una sua apparizione in un programma tv. Di qui la rivalutazione, seguita, però, dall’eliminazione dallo show per carenza d’immagine e da un finale triste, ma non del tutto, che vede il vento tornare in piazza da solo a fischiare e a ‘rovinare i silenzi'". Nel bridge, infatti, si racconta di questa eliminazione da uno show tv, portando il vento sul lungomare a rovinare i silenzi "senza labbra, senza denti e senza lingua".

105 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views