Testo e significato di Hikikomori, i Pinguini Tattici Nucleari e l’amore ai tempi della pandemia
L'album "Fake News" dei Pinguini Tattici Nucleari, pubblicato a dicembre 2022, è stato uno dei progetti più attesi, soprattutto dopo i successi dei tour e dell'Ep "Ahia". La connessione con il pubblico creata negli ultimi anni ha dovuto attraversare anche il periodo pandemico, cominciato dopo l'exploit del Festival di Sanremo. E "Hikikomori", una delle tracce più emozionanti del progetto, sembra ritornare proprio a quel periodo e alla sensazione, riconosciuta come un termine in Giappone, di solitudine confinata. Il brano sembra nascere dalle ceneri di "Ridere", brano che ha rappresentato uno dei punti più emotivi per la band in quegli anni, anche se affronta l'amore in una visione diversa, altalenante e in disequilibrio.
Il significato di Hikikomori
Come raccontato dal frontman Riccardo Zanotti nella presentazione del progetto, "Hikikomori è una canzone che tratta un tema centrale nella nostra produzione degli ultimi anni, ovvero quello della solitudine. Anche noi durante la pandemia ci siamo sentiti sconfortati, distrutti e chiusi in quattro mura: dopo Sanremo doveva iniziare il nostro tour, che abbiamo dovuto rimandare di due anni. Hikikomori è dedicata a tutti colore che in quel periodo, o in generale nella vita, si sono sentiti e si sentono sconfortati e si abbandonano alla solitudine". La solitudine raccontata attraverso la vita di una coppia in pandemia, tra lo sforzarsi nel pensiero positivo di un mondo che sta cadendo a pezzi e le immagini dei "camion militari in centro che passan sulla nostra strada, quella del primo appuntamento e dell’ultima litigata", con chiaro riferimento a Bergamo. L'arrangiamento con pianoforte e archi rende il brano uno degli episodi più emotivi del progetto, un lungo trascinarsi tra "le crepe della stanza", in un periodo in cui il buio lasciava spazio al guilty pleasure della solitudine.
Il testo di Hikikomori
Sai che ho sognato le tue mani sopra la mia testa?
Spegnevi un grande incendio, come un canadair fa sopra la foresta
Tu che c’hai gli occhi di papà ma vedi il mondo come mamma
Puoi dirmi come fai a vincere la noia senza perdere la calma?
Mia anima in pena, che pena mi fai
E ti arrabbiavi se salivo
Con le scarpe sul divano
Chissà dove hai camminato
Stai a vedere che mi ammalo
Siamo come hikikomori
Che si amano a distanza
E si cercano di notte
Tra le crepe della stanza
Io provo a corrompere il karma andando a letto presto
Sorrido alle cassiere che poi immancabilmente mi danno meno resto
Tu che ringrazi mille volte il cameriere per il pane
Insegnami a sorridere alla vita pure quando sono solo come un cane
Mia anima in pena, che pena mi fai
E ti arrabbiavi se salivo
Con le scarpe sul divano
Chissà dove hai camminato
Stai a vedere che mi ammalo
Siamo come hikikomori
Che si amano a distanza
E si cercano di notte
Tra le crepe della stanza
Siamo come hikikomori
E ballo con la tua mancanza
Su una canzone dei Pink Floyd
E forse pecco di arroganza
Ma spero che Barbero parlerà di noi
I camion militari in centro
Che passan sulla nostra strada
Quella del primo appuntamento
E dell’ultima litigata
E ti arrabbiavi se salivo
Con le scarpe sul divano
Chissà dove hai camminato
Stai a vedere che mi ammalo
Siamo come hikikomori
Che si amano a distanza
E si cercano di notte
Tra le crepe della stanza
Siamo come hikikomori
Che si amano a distanza