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Testo e significato di Amore Disperato, Achille Lauro tra il nido e la fragilità di un rapporto

Amore Disperato è il singolo di Achille Lauro, pubblicato lo scorso 20 settembre: la canzone ha collezionato 9 milioni di stream e si trova nella top 5 della Top 50 Italia di Spotify. Qui il testo e il significato della canzone.
A cura di Vincenzo Nasto
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Achille Lauro, via Comunicato Stampa
Achille Lauro, via Comunicato Stampa

Lo scorso 20 settembre, Achille Lauro ha pubblicato il suo nuovo singolo dal titolo Amore Disperato. La canzone, in poco più di un mese, ha collezionato 9 milioni di stream su Spotify, conquistando anche la top 5 della Top 50 Italia e rientrando nella Top 10 dei singoli più venduti, secondo la classifica FIMI, che ha certificato poche ore fa il disco d'oro. Il brano arriva dopo il tour estivo A Rave Before L'Iliade che ha accompagnato il cantante romano verso la stagione televisiva che lo vede protagonista come giudice di X Factor, ma soprattutto verso il doppio appuntamento del 4 e del 7 ottobre scorso, rispettivamente al Forum di Milano e al Palazzo dello Sport di Roma, dove ha portato il suo Ragazzi madre – L’Iliade Live. La canzone, scritta in collaborazione con Federica Abbate, Mark e Kremont, Leonardo Grilloti, Eugenio Maimone e Olly, in ascesa grazie al successo di Per due come noi e per l'album Tutta Vita, era stata presentata in anteprima sul palco del Suzuki Music Party, l'evento musicale condotto da Amadeus sul Nove. Qui il testo e il significato di Amore disperato.

Il testo di Amore disperato

Okay, ricordo quando al mattino non ci alzavamo
E fumare fino a mattina giù a Marechiaro
Non ricordo mai veramente come ho iniziato
Non si smette mai veramente quando iniziamo
Se la libertà è un errore d’adolescente
Amare senza chiedere, odiarsi senza comprendere
Cos’è l’amore il nostro? Non sono solo parole
È un amore più in là, merceria di Piazza Sempione

Adesso dove vado?
Senza ma, senza se, senza te
Amore dispеrato
Lo sai meglio di me, che sеi meglio
Che non sono in grado
Che frase stupida
Ti chiedo scusa ma, lo sai
A volte è complicato
È inutile che ti difenda da me

E se passiamo un’altra notte
Tra far l’amore e fare a botte
Che differenza c’è?
Se siamo io e te

Non sono desideri, è la legge dell’attrazione
La vita, sì, è una foto, un disturbo dell’attenzione
E tu che ci sei stata, sei sempre come un’amica
Quella piccola casa, quel nido,
E poi sì, in quello scatto, un abbraccio senza colori
Quella canzone “Sempre e per sempre” di De Gregori
Cosa ne sanno gli altri di vivere come noi?
Davvero, sempre per sempre ovunque saremo

Adesso dove vado?
Senza ma, senza se, senza te
Amore disperato
Lo sai meglio di me, che sei meglio
Che non sono in grado
Che frase stupida
Ti chiedo scusa ma, lo sai
A volte è complicato
È inutile che ti difenda da me

E se passiamo un’altra notte
Tra far l’amore e fare a botte
Che differenza c’è?
Se siamo io e te

Sì, forse c’è cura o forse no
E bisogna perdere
E forse no, non ti ritroverò
Non mi hai mai chiesto
Forse un giorno, forse solo un giorno
Un fiore da prendere
Quel fiore, sì, un minuto a calpestarlo
Anni per crescere

Adesso dove vado?
Senza ma, senza se, senza te
Amore disperato
Lo sai meglio di me, che sei meglio
Che non sono in grado
Che frase stupida
Ti chiedo scusa ma, lo sai
A volte è complicato

Il significato di Amore Disperato

Amore Disperato è il singolo di Achille Lauro, prodotto da Danien, Gow Tribe e Itaca. La canzone, scritta in collaborazione con Federica Abbate, Mark e Kremont, Leonardo Grilloti, Eugenio Maimone e Olly, evoca una storia personale del cantante, come ha svelato nel post su Instagram di presentazione: "È un brano a cui tengo molto perché racconto una storia vera nata ai confini del raccordo anulare di Roma, in Via Tina Pica". Proprio l'indicazione di Via Tina Pica è diventata la copertina del singolo, mentre all'interno ci sono continui riferimenti anche alla cinematografia che ha come sfondo la capitale. Infatti, è anche il luogo simbolo di Pane, amore e fantasia, il film del regista Luigi Comencini che vedeva comre protagonisti Gina Lollobrigida e Vittorio De Sica. Nel testo, è possibile osservare la continua riflessione dell'autore sulla fragilità di un rapporto, che da un lato diventa nido quando canta: "E tu che ci sei stata, sei sempre come un’amica, uella piccola casa, quel nido". Dall'altro lato, viene evidenziata la facilità nel calpestare "anni per crescere", un'amara riflessione che sembra appartenere più a un rapporto fugace che a una relazione matura. Nella canzone viene citata anche Sempre per sempre di Francesco De Gregori, che i due protagonisti si dedicano.

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