Testo e significato della canzone Beatrice, botta e risposta tra Tedua e Annalisa alla ricerca del Paradiso
Dopo quasi un anno di attesa dall'uscita de La Divina Commedia di Tedua, l'autore ligure nelle scorse ore ha pubblicato l'ultimo capitolo del progetto: la deluxe Paradiso. 8 tracce, di cui 7 inedite e Parole vuote (La solitudine) con Capo Plaza, segnano l'ingresso in una nuova dimensione musicale del rapper. Tra i brani più attesi, c'era sicuramente Beatrice, sia per il chiaro riferimento alla musa dantesca, sia per la presenza nel brano di una delle regine del new-pop italiano: Annalisa. Il brano, prodotto da Dibla, aka Luca Di Biasi e Jiz, nome d'arte di Giorgio De Lauri, hanno portato lo stesso Tedua fuori dalla sua zona di comfort, come ha rivelato nell'intervista prima dell'uscita della deluxe: "Non bado agli hater, ma più ai fan delusi che magari vorrebbero musica più di nicchia. L'accusa che mi sento fare è di aver perso autenticità, ma io faccio quello che fa bene a me. Ho scelto pezzi di Angelina Mango e di Annalisa, perché mi piace fare musica che esca dalla zona di comfort. I complotti delle major che ti obbligano a fare canzoni, non esiste. Il mainstream non cambia i valori che hai". Qui il testo e il significato di Beatrice.
Il testo di Beatrice
Dove vai?
Dove vuoi che vada, dai?
Lo sai meglio di me
Sì, ma cosa vuoi che faccia?
Come mai?
Forse cambio strada, baby
Mi dai il peggio di te
Però non cambio faccia
Affacciata a quel balcone lasciami o lanciami il borsone
Ci stan guardando già troppe persone
Alle volte mi chiedo se crescerai
Mille volte, ma non impari mai
Dimmi cos'è che fai
Provo a risolvere questo disastro
Senza di me
Sto diventando pazzo
Io vorrei togliere la polvere dal nastro
E ritornare a quando ci siamo dati il primo bacio
Mi illuminavi
Ti portavo il sole, ma nel tuo cuore si è fatta notte
Sе chiudo gli occhi, chiudo il cielo
Però adesso non ti vеdo, quindi
Lasciamo tutto così com'è
Di me, di te, di me
Ho ancora qualche cosa con me
Di te, di me di meno
È troppo che mi sento una stupida
E mi ripeto che sarà l'ultima
Se non mi so amare come sono
Mi merito di meglio (Te lo auguro)
Magari qualche scemo che ti compra la borsa
Che poi ti fa le corna perché incontra una donna
Magari se lo sgami, dà la colpa a una sbronza
Magari tu lo ami, anche se provi vergogna
Ehi, baby, lo so che tu mi vedi (Come)
Ancora l'epicentro dei tuoi brutti pensieri
Ma, se sono fuggito, è perché temo l'abbandono
Al primo posto ho sempre messo l'amor proprio ed il lavoro, oh
Sono infantile? Sì, mi puoi capire? No
Non c'è che dire, beh, provo a sparire
Inutile far la parte di quella felice
Lei finge, Beatrice
Lasciamo tutto così com'è
Di me, di te, di me
Ho ancora qualche cosa con me
Di te, di me di meno
È troppo che mi sento una stupida
E mi ripeto che sarà l'ultima
Se non mi so amare come sono
Mi merito di meglio
Ma volevo sapere tu chi eri
Non hai mai ascoltato i miei pensieri
Ed ogni notte non dormo
Ancora sveglio alle quattro
Tu mi fai perdere il sonno
Anche se il cuore è in letargo
Forse in questa storia è meglio se
Lasciamo tutto così com'è
Di me, di te, di me
Ho ancora qualche cosa con me
Di te, di me, di meno (Cos'è rimasto?)
È troppo che mi sento una stupida (Troppo tempo)
E mi ripeto che sarà l'ultima (Ancora ci credi?)
Se non mi so amare come sono
Mi merito di meglio (Ahahahah, dai)
Il significato di Beatrice
Beatrice è stata prodotta da Dibla e Jiz, mentre alla fase autoriale, oltre ad Annalisa e Tedua, hanno partecipato anche Federica Abbate e Madame. La canzone, che rappresenta il fulcro del nuovo progetto, legandosi a doppio filo con la donna/musa amata da Dante, è anche un chiaro tentativo di Tedua di entrare in un universo musicale più codificato, pop. Il botta e risposta nelle strofe e nei bridge tra Tedua e Annalisa raccontano di un amore ormai terminato, una relazione che ha rovinato entrambi i partner. Un amore da una parte messo al secondo posto, come quando Tedua canta: "Ma, se sono fuggito, è perché temo l'abbandono, al primo posto ho sempre messo l'amor proprio ed il lavoro". Dall'altro lato, Annalisa, nei versi finali della canzone fotografa la rassegnazione per ciò che è stato, e uno sguardo al futuro: "Se non mi so amare come sono, mi merito di meglio".