Testo e significato de La ballata dell’ospedale di Pierdavide Carone, tornata virale dopo Ora o mai più
La partecipazione a Ora o mai più, programma in prima serata su Rai Uno, ha riportato in vista Pierdavide Carone, cantautore che trova popolarità grazie alla partecipazione ad Amici e che successivamente, oltre a scrivere "Per tutte le volte che…" la canzone che permetterà a Valerio Scanu di vicnere il Festival di Sanremo, sale sul palco dell'Ariston con Lucio Dalla, duettando in Nanì, 12 giorni prima che il cantautore bolognese morisse. E contemporaneamente alla partecipazione al programma, e i tantissimi complimenti social, anche alcune vecchie canzoni del cantautore sono tornate a macinare views e complimenti.
Il successo de La ballata dell'ospedale
Oltre a Nanì, appunto, e a Di notte, che lo stesso Carone ha cantato – nel programma condotto da Marco Liorni – con Gigliola Cinquetti, con cui si è esibito anche in Dio Come Ti Amo, i fan si sono ricordati pure de La ballata dell'ospedale, ovvero il primo singolo inedito che il cantautore portò ad Amici. Riascoltare quella canzone e rivedere l'esibizione di Carone, confrontandola con quelle di questi ultimi anni, è un'ottima occasione per rendersi conto di quanto sia cambiata la discografia italiana e anche l'atteggiamento che i cantanti del talent hanno davanti alle telecamere, al pubblico e ai professori.
Il testo de La ballata dell'ospedale
Ho il rene un po' strano, dilatato colturano
che per guadagnar sollievo ti darà
un odore strano ma non quanto lo straniero
che in degenza un'indecenza gli farà.
Ma che ci vuoi fare se mi son sentito male
idronefrosi con calcolo che sta
ben posizionato come un bimbo che non nato
dentro all'utero si gode il suo relax
Prima il pasticciere la sua voglia di dormire
ma non era tanto male questo no
poi giunse il tennista e fu amore a prima vista
ma guarito fu il paziente e se ne andò
Ed infine lui, si portò dietro i suoi guai
e gli odori che a nessuno augurerei
voglia di andar via mi convinse alla follia
mentre crebbe in me un po' di xenofobia
Mamma mia
Questo è l'ospedale, c'è chi scende e c'è chi sale
ma questo discorso no, per me non vale
Perché quando entrai la speranza persi ormai
da qui non si esce mai
Vedi sior dottore son guarito dal malore
mi riprendo dal torpore e vado via
no caro malato io mi sono affezionato
vade retro, vada a letto dorma un po'
ma cosa le ho fatto io sto diventando matto
nella selva dei malati non ci sto
a questa minestra preferisco la finestra
vendo l'anima e saluti al diavolo
Scapperò…
Questo è l'ospedale, c'è chi scende e c'è chi sale
ma questo discorso no, per me non vale
Perché quando entrai la speranza persi ormai
da qui non si esce mai
Ciao babbo natale, io non chiedo tanto
una finestra, un alberello e nient'altro
ma per favore raggiungimi qua
mi hanno scambiato l'ossigeno con l'anidride carbonica
Questo è l'ospedale, c'è chi scende e c'è chi sale
ma questo discorso no, per me non vale
Perché quando entrai la speranza persi ormai
da qui non si esce, non si esce, non si esce, mai!
Il significato de La ballata dell'ospedale
La ballata dell'ospedale riprende quella tradizione italiana – mutuata spesso dagli chansonnier francesi, come insegna Fabrizio De Andrè – delle ballate, appunto. Quella creata da Pierdavide Carone racconta dell'esperienza del protagonista e dei suoi compagni di reparto in degenza. Quando Maria De Filippi chiese al cantautore come mai avesse scelto quella canzone la risposta: "Posso dire che sono stato un mese in ospedale per un calcolo renale" come si legge nel libro "I sogni fanno rima. Il primo diario di Amici". E proprio nel libro racconta: "Inizio a cantare La ballata dell’ospedale. Lo faccio più con rabbia che con tecnica, perché questa, che è una protesta verso la sanità, ora è diventata la mia protesta un po’ verso tutti quelli che hanno provato a tarparmi le ali".
Il video dell'esibizione di Carone ad Amici
Qualche anno fa, a Fanpage, Carone ricordò questa canzone rifacendosi ad "approcci con tematiche che andavano oltre il canovaccio dell'amore e guardavano alla società e alle sue contraddizioni". Nel 2019 lo stesso cantautore postò il video di quella esibizione su Facebook, ricordando il momento: "Esattamente dieci anni fa, ricevetti un ‘sì', e fu uno di quei sì che ti cambia la vita… e infatti da quel sì in poi la mia vita non fu più la stessa. Da quel sì in poi tutti gli sforzi che avevo fatto per diventare un musicista, fino al giorno prima, in giro a suonare per tirar su qualche soldo, gli studi tra il liceo musicale e poi il conservatorio, il lavoro in autostrada per tirar su più di qualche soldo e anche per non dover sentirmi dire ogni volta ‘sì ok suoni, ma che fai?', tutti quegli sforzi trovarono un consenso popolare…".