Teatro Petruzzelli, storia del gioiello culturale di Bari tra rinascita e riscatto
Tra i luoghi della cultura più conosciuti e amati d'Italia c'è il teatro Petruzzelli di Bari. Nato alla fine dell'Ottocento all'ingresso del quartiere Umbertino e sul centralissimo Corso Cavour, il suo palcoscenico, il quarto più grande dell'intero Paese, ha accolto i più grandi attori del secolo scorso, ma anche famosi tenori ed etoile di fama internazionale, è stato set di film di successo e simbolo di una città che l'ha sempre considerato il suo cuore pulsante, sopravvissuto a due guerre e al vasto incendio dell'ottobre del 1991, che avrebbe potuto distruggerlo per sempre. Ecco, allora, ciò che probabilmente ancora non sapete sul teatro Petruzzelli di Bari e sulla sua storia, fatta di successi, cadute e riscatto.
Nascita e ascesa del quarto teatro più grande d'Italia
Era la fine dell'Ottocento quando i fratelli Onofrio e Antonio Petruzzelli, commercianti e armatori di origine triestina, decisero di finanziare i lavori per la costruzione di un teatro più capiente e fruibile rispetto a quello pubblico di Bari. Il progetto per il nuovo stabile fu elaborato da Angelo Messeni, che nel frattempo era diventato loro cognato, avendone sposato la sorella Maria. Dopo quattro anni, il politeama vide finalmente la luce e fu inaugurato il 14 febbraio del 1903 con "Les Huguenots" di Meyerbeer, diventando il teatro più tecnologicamente avanzato d'Italia. Al suo interno, infatti, non solo era riscaldato ma era anche dotato di un impianto elettrico, fatto assolutamente straordinario per quell'epoca. Nel 1954 fu dichiarato "Monumento di interesse storico e artistico" e sottoposto alla legge di tutela. Nel 1973 in riconoscimento dell'alta qualità dell'attività fino ad allora svolta fu dichiarato "Teatro di tradizione".
Gli artisti sul palco del Petruzzelli di Bari
Nel corso della sua storia centenaria ha ospitato artisti del calibro di Wanda Osiris, Totò, Nino Taranto, Macario, Joséphine Baker e poi Lucio Battisti, Claudio Baglioni, Milva ne "l'Opera da tre soldi" ancora Herbert von Karajan, Rudolf Nureyev, Frank Sinatra, Ray Charles, Liza Minnelli, Juliette Gréco e tanti altri. Negli anni Ottanta concesse il palcoscenico a due grandi "prime": quella dell'Ifigenia in Tauride di Niccolò Piccinni, mai più rappresentata dopo il debutto a Parigi nel 1779, e quella della versione napoletana de I puritani di Bellini, scritta per Maria Malibran e mai rappresentata. Poi, un improvviso black out di quasi 20 anni ha fatto temere il peggio per il futuro del teatro stesso.
L'incendio del 1991 e i lavori del nuovo Petruzzelli
Il 27 ottobre 1991 un vasto incendio doloso distrusse quasi interamente il Petruzzelli di Bari. Il collasso della famosa e imponente cupola ha impedito che le fiamme facessero crollare anche il resto. Bisognerà aspettare 18 anni per rivederlo all'opera. L'opera di restauro, infatti, durò fino al 2009. Ne è seguita un'inchiesta penale lunga e dagli esiti ancora oggi oscuri. Nonostante le inchieste e i processi che hanno messo al centro dell'interesse il gestore del teatro allora, Ferdinando Pinto, oltre a diversi capoclan della mafia barese, ad oggi è noto soltanto il nome dell’esecutore materiale del rogo. Dopo cinque processi diversi, tutti giunti in Cassazione, le ipotesi suggerite dai pm non hanno retto e i pentiti che avevano collaborato alle indagini sono strati considerati inattendibili. Così, il nuovo Petruzzelli, ricostruito interamente con soldi pubblici e finanziamenti europei, è stato riconsegnato al Comune di Bari il 7 settembre 2009. La sua gestione è affidata alla Fondazione lirico sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari. Il 6 dicembre 2009 è stata inaugurata la prima stagione lirica nel nuovo Petruzzelli, con una rappresentazione della "Turandot" di Giacomo Puccini.