Teatro e provocazione alla Biennale di Venezia
Si svolgerà dal 2 all’11 agosto il 42. Festival Internazionale del Teatro della Biennale di Venezia.
In dieci giorni l’evento, diretto da Alex Rigola, ospiterà artisti di fama internazionale che presenteranno i propri lavori al pubblico: l’inaugurazione è affidata a Ute Lemper, erede del teatro espressionista di Brecht-Weill, ma saranno molti gli ospiti di prestigio, come Angélica Liddell, rivelazione degli ultimi anni, 47enne finora poco presente in Italia, autrice spagnola di un teatro costruito sulle paure e le voragini dell’animo umano. Per le Biennale presenterà la sua personalissima versione del Riccardo III di Shakespeare, tutta al femminile.
David Espinosa porterà invece in scena il provocatorio Mi gran obra, un kolossal in miniatura. Sottotitolo dell'opera potrebbe essere “il teatro in tempi di crisi”; il regista, infatti, mette in scena per un limitato numero di spettatori un kolossal con elicotteri, elefanti e trecento comparse, ma ambientato tutto su un tavolo. I protagonisti sono pupazzetti di dimensioni estremamente ridotte e il pubblico assiste allo spettacolo osservandolo dalla prospettiva che avrebbe potuto avere Gulliver guardando i lillipuziani. Così Espinosa riesce a coniugare il suo desiderio di grandi spettacoli con lo stato di povertà in cui si versa il mondo del teatro.
Altro ospite d’eccezione sarà Thomas Ostermeier, regista tedesco di spicco, attento alla drammaturgia contemporanea e le cui riletture innovative dei classici, con l’impiego di diverse tecnologie armoniche al fine ultimo della messa in scena teatrale, hanno fatto il giro del mondo. Porterà in scena un poco conosciuto Ibsen.
Saranno presenti anche Guy Cassiers, Gabriela Carrizo e i Peeping Tom, Krystian Lupa, che rappresenterà il celebre testo di Thomas Bernardt “Ritter, Dene, Voss” e ancora Claudio Tolcachir, novità argentina degli ultimi anni. Jan Lauwers mescolerà ancora una volta arti diverse, Fabrizio Arcuri porterà in scena uno Shakespeare riscritto da Tim Crouch attraverso i personaggi minori delle commedie del bardo, Declan Donnellan, regista e scrittore irlandese, noto per il modo in cui nel corso della propria carriera ha affrontato i grandi classici, porterà in scena il celeberrimo testo Ubu roi di Alfred Jarry e lo stesso direttore del festival, Alex Rigoli, sarà presente con il proprio spettacolo heartbreak hotel.
Anche quest’anno il festival non rinuncia ad un aspetto laboratoriale che darà vita a Shakespeare, un itinerario in 5 brevi spettacoli sui personaggi shakespeariani, scelti e visti secondo gli approcci radicalmente diversi di altrettanti registi: Angélica Liddell, Claudio Tolcachir, Gabriela Carrizo, Jan Lauwers, Krystian Lupa. Dal rapporto con il luogo nascono anche le versioni site specific, modulate cioè sui luoghi e con i partecipanti ai laboratori veneziani, degli spettacoli di Motus, Nella Tempesta, e La Veronal, Los pájaros muertos. E nasce così anche Natura e origine della mente, elaborato da Romeo Castellucci con i 20 attori e performer del suo workshop veneziano.