Teatro alla Scala, la proposta del sovrintendente Meyer: “Vacciniamo gli artisti”
"Se vogliamo riaprire i teatri c'è una soluzione unica: decidere che tutti gli artisti che non possono portare la mascherina, come cantanti coristi ballerini, fiati e attori di prosa, siano vaccinati". A lanciare l'appello, il sovrintendente del Teatro alla Scala di Milano Dominique Meyer ieri all'Ansa: "Io lancio un appello, non per la Scala, ma per tutti i teatri italiani, di opera, di prosa, per le sale da concerto. tratterebbe di poche migliaia di vaccinazioni che permetterebbero di far ripartire tutto il settore". La proposta di vaccinazione degli artisti, destinata a far discutere, arriva dopo la scoperta di un falso focolaio la settimana scorsa nel teatro scaligero, con ben 45 debolmente positivi risultati (tranne in due casi) risultati poi negativi al tampone di controllo, che ha aperto un problema che riguarda tutti i teatri in vista di una possibile riapertura, almeno delle sale in zona gialla come previsto dall'ultimo Dpcm.
Dopo la notizia dei primi artisti positivi, Meyer ha chiuso tutto perché "la sicurezza dei lavoratori viene prima di tutto": dai laboratori dell'Ansaldo al corpo di ballo in quarantena, oltre agli spettacoli spostati ad altra data. Adesso, dopo l'esito dei tamponi negativi, si ricominciano le prove. Confermato il dittico di Kurt Weill con la direzione di Riccardo Chailly per il 18 marzo, mentre domani ricominciano le lezioni del corpo di ballo, bisogna infine trovare una collocazione alle riprese della Serata Nureyev che sarà trasmessa su Rai 5. In programma entra anche un concerto diretto da Zubin Mehta con la Nona di Bruckner il giorno di Pasqua, e un concerto del coro "che ha chiesto di farlo perché in teatro c'è voglia di lavorare. Le maestranze sono pronte" riferisce sempre Meyer all'Ansa. Resta solo il vaccino, secondo il sovrintendente, perché "se vogliamo riaprire i teatri, e questo è importante per la salute della società che ne ha bisogno, dobbiamo creare le condizioni di sicurezza".