Teatro alla Scala, il Don Giovanni di Mozart per un mese a Milano
Torna per un mese di repliche, dal 6 maggio al 6 giugno, il "Don Giovanni" di Wolfang Amadeus Mozart al Teatro alla Scala di Milano. Lo spettacolo di Robert Carsen torna al Piermarini con una compagine musicale rinnovata. Sotto la guida di Paavo Järvi sono in scena Thomas Hampson, Hanna-Elisabeth Müller, Anett Fritsch, Luca Pisaroni, Bernard Richter, Mattia Olivieri, Giulia Semenzato e Tomasz Konieczny. E già si parla di tutto esaurito per le prime rappresentazioni.
In tutto alla Scala di Milano ci saranno dieci recite del "Don Giovanni", dal 6 maggio al 6 giugno, nell’allestimento pensato da Robert Carsen. Grande attesa per i diversi debutti che contrassegnano la parte musicale: sono infatti alla loro prima esperienza scaligera il direttore Paavo Järvi, il protagonista Thomas Hampson, Hanna-Elisabeth Müller come Donna Anna, Anett Frisch come Donna Elvira. Giovani ma già di casa alla Scala sono invece Giulia Semenzato (Zerlina) e Mattia Olivieri (Masetto).
Don Giovanni, mito della cultura occidentale
Sin dalla sua prima rappresentazione, Don Giovanni ha attraversato la cultura occidentale immettendo in essa l'inquietante ingrediente dell'erotismo e della hybris, legata al concetto di declino dell'Europa. La versione di Mozart su libretto di Da Ponte ha costruito poi attorno alla figura del seduttore la pietra miliare del nascente romanticismo che in seguito diverrà un punto di riferimento del protoesistenzialismo di Kierkegaard poi ripreso da Camus.
La lettura proposta da Robert Carsen del suo "Don Giovanni" punta proprio alla figura di Don Juan come “centrale di energia” da cui si origina tutta l’azione drammaturgica. Come è evidenziato proprio dallo scrittore Albert Camus, Don Giovanni è un uomo che ha capito che l’esistenza è un gioco senza regole e vive la vita senza freni né remore perché ne percepisce l’insensatezza. Non è quindi un personaggio negativo, la sua energia vitale sopravviverà alle convenzioni e agli infingimenti che dominano l’esistenza degli altri personaggi, e a lui spetterà l’ultima parola.