Tar boccia direttori musei: chi è il professore napoletano che ha fatto saltare le nomine
Si chiama Umberto Pappalardo ed è docente di Archeologia classica, Archeologia pompeiana e Archeologia e Storia dell’arte greca e romana al Suor Orsola Benincasa di Napoli: è lui uno dei ricorrenti in Italia che ha fatto ricorso al Tar per ottenere giustizia, scatenando involontariamente il putiferio che ieri si è abbattuto sul sistema museale italiano.
Gli altri ricorrenti sono Giovanna Paolozzi Maiorca Strozzi, ora soprintendente a Parma, che aveva partecipato alla selezione per i ruoli in Lombardia e in Emilia, mentre il terzo è Francesco Sirano, attuale direttore del parco di Ercolano, che si era candidato per le altre sedi. In tutto, la sentenza del Tar sospende gli incarichi di Taranto, Napoli, Reggio Calabria, Paestum, Mantova e Modena.
Zuchtriegel a Paestum salvo per un vizio formale
Di queste, però, il Tar ha bocciato le nomine soltanto di 5 dei nuovi super direttori scelti dal ministero (Gabriel Zuchtriegel a Paestum si è salvato per un difetto di notifica), in parte perché secondo l'articolo 38 del regolamento non era possibile aprire quel concorso a direttori stranieri, ma soprattutto perché vi sarebbero state delle irregolarità formali nello svolgimento del concorso. Ed è a queste che il docente napoletano Umberto Pappalardo si è aggrappato per veder riconosciuto il proprio diritto.
Professore già a 27 anni, poi funzionario ministeriale, Pappalardo ha un curriculum di tutto rispetto, eppure non è riuscito neanche ad arrivare alla fase di colloquio. Da lì si è "inviperito", come ha dichiarato al Corriere, e ha deciso di "fare ricorso". Il suo tentativo, però, cadrà nel vuoto.
Innanzitutto, per il posto di direttore agli Scavi Archeologici di Paestum, affidati poi al giovane Gabriel Zuchtriegel, non c'è nulla da fare, perché un errore di notifica ha difatti "salvato" la posizione del direttore tedesco. Mentre in tutti gli altri casi, bisognerà comunque rifare il concorso per veder assegnate le posizioni di super direttori volute dalla riforma Franceschini.