Tananai al PalaSele, il boato sulle note di Tango e la sorpresa di 10k Scale: il racconto del concerto
Gli ultimi 24 mesi di Tananai sono stati una delle parabole più importanti nella discografia italiana, una salita vertiginosa che l’ha portato in pochi anni a suonare nelle arene più importanti in Italia. Tra queste, nelle scorse ore, c’è anche il PalaSele di Eboli, in grado di accogliere un pubblico sempre più ampio, dai fan che dalle 16:30 occupavano l’entrata del palazzetto, a un pubblico che lo ha riconosciuto maggiormente grazie a Tango. Proprio il brano sanremese ha rappresentato il momento culmine di un concerto arioso, un boato incredibile, in cui si è spaziato dal pop al punk, dalle lacrime in 10k scale a Punk Love Storia, fino a Radiohead. Ad accompagnare sul palco Tananai, Enrico Wolfgang Leonardo Cavion e Riccardo Onori alle chitarre, Daniel Bestonzo alle tastiere, Lucio Enrico Fasino al basso e Donald Renda alla batteria.
L’enorme palco della struttura diventa una pista da ballo per Tananai, che si orienta con incredibile leggerezza tra la telecamera che lo accompagna sul palco e il pubblico, che raggiunge in più canzoni. Già nei primi momenti del concerto, con l’arrivo di Veleno sulla scaletta, si concede al pubblico, cantando mentre si mantiene in equilibrio grazie a loro. Un concerto che diventa maratona, alla ricerca anche del pubblico delle tribune, ma segue una sua onda, quando con Ragni si spengono le luci. I cartelli con su scritto "Curami sempre" sembrano farla da padrone, anche se, durante la serata, ci sarà tempo di leggerne alcuni, in maniera molto divertita.
Estemporaneità di momenti, come quando indossa un cappello da coniglio lanciato dal pubblico, ma anche quando si concede il pianoforte per Giugno, "il mese più freddo dell’anno". Tra i brani che hanno mostrato una delle migliori versioni di Tananai sul palco è sicuramente Punk Love Storia, di cui il video ufficiale è stato pubblicato solo tre giorni fa. All’interno, anche una piccola citazione a Tiziano Ferro (presente nel video) quando canta "Si, lo ammetto, un po’ la penso ancora". Gli anni migliori chiude il primo atto del concerto, arrivando nel suo momento più intimo con Giugno, Campo minato e Tre Quarti. Con Esagerata arriva una masterclass alla Adriano Celentano di Tananai, seduto su una panchina affissa sul palco mentre recita: "A fare finta che non eri l'unica, forse è arrivato il momento di alzarmi dal letto e andare in via Lecco".
Prima di raccogliere il pubblico sui brani più conosciuti al pubblico, arrivano i ringraziamenti di Tananai al pubblico per aver "creduto nel progetto, anche prima dell’uscita del disco", un aspetto che quantifica anche la platea a cui si è rivolto Tananai con un disco come CalmoCobra. Anche perché tra i successi entrati nella cultura pop italiana, da Sesso Occasionale a Tango, passando anche per la ballad Margherita, compare Radiohead. Tra i brani più sentiti da Tananai, l’aveva descritta così nell’intervista a Fanpage.it: “Racconto me stesso sulla rampa dello skate park di Cologno Monzese, di noi che non riuscivamo a entrare nei locali perché eravamo lazzaretti di periferia”. Siamo alla fine di un concerto in cui la performance totale di Tananai diventa l’ennesimo riconoscimento per un artista sempre più completo. Non si fatica a pensare quanto, anche quest’anno, ci sia bisogno di un personaggio come Tananai al Festival di Sanremo. Una parabola incredibile se solo si osserva il posizionamento di Sesso Occasionale nel 2022.