Svelato il mistero dello sfondo della Gioconda: si tratta di Bobbio
La Monna Lisa è uno dei quadri più enigmatici di tutti i tempi, ed è senz'altro anche per questo che è divenuta una delle opere più famose in assoluto. Dietro il suo sorriso, la Gioconda nasconde tanti misteri, un sorriso impercettibile ma ammaliante che ha ispirato la fantasia di innumerevoli scrittori e addirittura l'acume degli studiosi di psicanalisi. Chi sia, questa signora elegante e superba, è un altro mistero: la tradizione la chiama Lisa Gherardini, moglie di Francesco del Giocondo (ecco perché "la Gioconda"), ma altri vi hanno riconosciuto Isabella d'Aragona e ancora Bianca Sforza. Non meno enigmatica, la collocazione del ritratto: secondo la tradizione che risale addirittura al Vasari, il quadro di Leonardo fu uno dei primi ritratti a rappresentare il soggetto davanti ad un panorama immaginario. Ma gli esperti, considerando la grande cura di Leonardo per i dettagli, hanno sempre ritenuto che non si tratti di uno sfondo inventato, ma rappresenti un luogo preciso della Toscana. Questa, anche l'ipotesi della studiosa Carla Glori: c'è un particolare sulla destra della Gioconda, ed è un ponte ad arcate in stile romanico. Questo ponte, secondo la Glori, sarebbe il cosiddetto Ponte Gobbo, situato il provincia di Piacenza.
Nel suo lavoro "Enigma Leonardo: la Gioconda, in memoria di Bianca", oltre ad identificare la Monna Lisa con Bianca Giovanna Sforza, figlia di Ludovico il Moro, Carla Glori aveva ipotizzato che il ponte sullo sfondo fosse quello detto "del Gobbo", sul fiume Trebbia a Bobbio, nel piacentino. L'ipotesi è convalidata dai dati storici, in quanto all'epoca di Leonardo il ponte esisteva già, e la zona era effettivamente controllata politicamente proprio da Ludovico il Moro, padre della modella nel quadro. Ma ad oggi, la teoria della studiosa savonese viene confermata dalla tecnologia: una verifica tecnica effettuata dallo Studio Architetti Bellocchi di Piacenza, che ha svolto indagini sul campo ed elaborazioni di modelli 3D, ha stabilito che il ponte è effettivamente quello indicato dalla Glori. Non solo: collocando il dipinto su uno sfondo reale, è possibile anche ipotizzare il punto di vista dal quale Leonardo avrebbe ritratto la Monna Lisa. Precisamente, da una finestra al piano alto del castello Malaspina Dal Verme.
Lo studio ha visto varie fasi di osservazione e valutazione del territorio. Innanzitutto, una valutazione storica e architettonica del castello Malaspina Dal Verme, che ha permesso di individuare tre o quattro punti "notevoli" che presentano forti corrispondenze con altri elementi pittorici inseriti nello sfondo del dipinto. L'analisi ha in particolare individuato con sicurezza e precisione alcune grandi aperture preesistenti, ora tamponate, dalle quali era possibile osservare il paesaggio della val Trebbia, verso nord.
Gli architetti hanno poi realizzato un modello virtuale 3D del territorio attorno al castello, per verificare eventuali analogie fra il paesaggio reale e lo sfondo del dipinto: il Ponte Gobbo, le anse del fiume, le alture poste ai due lati del volto della donna, tutto sembra corrispondere. "L’arco del dipinto", ha spiegato Glori "ha la stessa posizione del Ponte Gobbo dal punto di vista della finestra, e il suo spostamento un po' all'indietro nel dipinto trova giustificazione, oltre che nei fini artistici, nella necessità di farlo stare per intero nel quadro". La comparazione del Ponte Gobbo con alcuni disegni originali del XVIII secolo ha ulteriormente confermato, secondo la studiosa, la compatibilità con quello della Gioconda.
Anni fa, quando Carla Glori aveva presentato il suo lavoro sugli enigmi del dipinto, avanzando tali ipotesi ad oggi confermate, molte erano state le riserve da parte degli altri studiosi di Leonardo. Martin Kemp, storico dell'arte britannico e docente di Oxford aveva dichiarato: "Il ritratto è quasi certamente di Lisa del Giocondo, per quanto poco romantica e poco misteriosa l'idea possa essere. Ci sono stati molti tentativi di individuare il luogo specifico del paesaggio, ma la somiglianza con il ponte di Bobbio non mi sembra così vicina. Ho grandi riserve su tutti i tentativi di trovare significati nascosti nei lavori d'arte del Rinascimento". Che Kemp debba ricredersi?