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Stati Uniti, ritrovato il violino Stradivari rubato a Roman Totenberg 35 anni fa

Il furto era avvenuto nel 1980 a Cambridge, e per 35 anni il ladro è rimasto nell’ombra. I sospetti di Totenberg non vennero mai accertati, ma il mistero del furto è stato finalmente svelato: a rubare il prezioso violino Stradivari era stato un suo allievo. Il violino viene finalmente restituito alla famiglia di Totenberg, che lo venderà “solo a chi voglia suonarlo, non ad un semplice collezionista”.
A cura di Federica D'Alfonso
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Un prezioso violino Stradivari è stato ritrovato dopo ben 35 anni: lo strumento era stato rubato nel 1980 a Roman Totenberg dopo un concerto, a Cambridge, in Massachussetts. Costruito da Stradivari nel 1735, il violino aveva accompagnato il musicista per gran parte della sua carriera, da quando lo aveva acquistato nel 1943: "nella nostra famiglia quel furto è stato vissuto come un lutto. Uno prova a superarlo, ma sono sicura che mio padre continuò a pensarci", ha raccontato Nina Totenberg, una delle tre figlie del musicista. Anche se non ne parlava quasi mai, Totenberg fu sempre profondamente legato a quel suono unico al mondo, ma in vita non ha potuto veder concretizzato il sogno di riaverlo. Ci sono voluti 35 anni ed un pizzico di casualità per ritrovare il prezioso strumento, che il 6 agosto è stato restituito alla famiglia.

Il 15 maggio 1980 Roman Totenberg si esibisce alla "Longy School of Music", la scuola di musica di Cambridge, di cui era anche il direttore. Dopo l'esibizione, riporta in ufficio il suo violino, ma non lo rivedrà più. I sospetti dello stesso Totenberg ricaddero su Philip Johnson, un giovane allievo della scuola, che il maestro aveva visto gironzolare nei pressi del suo studio dopo il concerto. Totenberg non riuscì mai a trovare prove del furto e l'abitazione di Johnson non fu mai perquisita. Dopo 35 anni sappiamo che il responsabile del furto fu proprio Johnson, morto nel 2011, un anno prima di Totenberg. Il violino è stato trovato alcuni mesi fa dalla sua ex moglie aprendo una cassaforte. Le analisi da parte di un esperto hanno dimostrato che non si trattava di un strumento qualsiasi, ma proprio di quello appartenuto a Totenberg. L'esperto si è accorto del valore del violino e ha contattato la sezione dell'FBI che si occupa dei furti di opere d'arte: un violino Stradivari è considerato infatti a tutti gli effetti un'opera d'arte.

il violinista Roman Totenberg
il violinista Roman Totenberg

"Venderemo il violino a qualcuno che lo voglia suonare, non a un semplice collezionista". Le tre sorelle venderanno lo Stradivari, ma a questa unica ed imprescindibile condizione. Non è ancora chiaro quanto possa valere il violino: nel 1943 Totenberg lo aveva acquistato per 15 mila dollari, circa 200 mila odierni, ma oggi potrebbe valere fino a 16 milioni di dollari, cifra record raggiunta da un altro esemplare in un'asta del 2011.

Jill, Nina e Amy Totenberg, figlie del violinista
Jill, Nina e Amy Totenberg, figlie del violinista

Già lo scorso febbraio un altro preziosissimo Stradivari era stato rubato a Frank Almond, primo violino della "Milwaukee Symphony Orchestra" al termine di un concerto, quando era stato aggredito da un malvivente armato di una pistola elettrica. Per fortuna, le indagini hanno subito portato all'arresto di tre sospettati che hanno quasi immediatamente confessato, permettendo il ritrovamento immediato del violino: lo strumento, risalente al 1715, ha un valore tra i cinque e i sei milioni di dollari, ed era noto col nome di "Lipinski Strad", poiché era stato nel XVIII secolo proprietà del violinista e compositore polacco Karol Jozef Lipinski. Tante sono le vicende che interessano questo gioiello dell'arte, ad oggi uno degli oggetti musicali più pregiati sul mercato.

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Da secoli gli studiosi cercano conferma delle numerose ipotesi circa la superiorità qualitativa degli strumenti costruiti da Antonio Stradivari. Secondo alcuni, la causa sarebbe la particolare densità del legno, secondo altri il trattamento chimico operato sul legno stesso, altri ancora sostengono una "formula segreta" della vernice, derivata dalle ceneri vulcaniche della regione cremonese. Per i suoi strumenti, Stradivari utilizzava vari tipi di legno per le diverse componenti: acero dei Balcani per il fondo, le fasce e il manico; abete rosso della val di Fiemme per la tavola. Una leggenda racconta fantasiosamente che egli facesse rotolare i tronchi degli alberi, e che ne ascoltasse il suono per scegliere i migliori. Ad oggi, gli Stradivari in circolazione dovrebbero essere più di 500. Fra i più celebri, quello suonato da André Rieu, uno Stradivari del 1667, forse il più antico conosciuto. Celebre anche il cosiddetto "Uccello di fuoco", risalente al 1718 e appartenuto ad Antoine de Saint-Exupery.

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