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Stati generali dell’economia: le richieste dal mondo del libro a Giuseppe Conte

Agli Stati generali dell’economia di Villa Pamphili, l’Associazione Italiana Editori (AIE) ha consegnato al governo un documento in cui propone un grande piano per il sostegno alla filiera del libro e il rilancio della lettura nel Paese in quattro punti fondamentali. E ha ribadito la necessità di mettere al centro scuola, crescita culturale, università e ricerca.
A cura di Redazione Cultura
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“I dati della lettura indicano infatti un’emergenza nazionale, tanto più perché disegnano un Paese spaccato in due, in cui il Mezzogiorno registra distanze ancor più marcate che sulle variabili economiche". Il documento consegnato al governo dagli editori italiani, riuniti nell'AIE, il cui presidente Ricardo Franco Levi è intervenuto ieri agli Stati generali dell’economia convocati dal governo a Villa Pamphili punta a ridisegnare iniziative che sostengano un settore in grave crisi, che a fine anno farà registrare una perdita tra i 650 e i 900 milioni su 3,2 miliardi. "Il sostegno e la promozione della lettura devono conquistare un posto centrale nell’agenda politica". La richiesta fondamentale degli editori al governo è un piano che tenga assieme sostegno alla filiera editoriale e rilancio della lettura nel Paese. Questo disegno si compone di quattro azioni:

Un piano straordinario di acquisti delle biblioteche di pubblica lettura; un buono libri per le famiglie con bimbi all’inizio del loro percorso scolastico; un pacchetto di aiuti diretti alle librerie fisiche e uno per i piccoli editori, a sostegno della bibliodiversità. Il sostegno alla domanda privata è altrettanto importante e il meccanismo di una carta per il consumatore, come è stato per la 18App o la Carta docenti, è sperimentato e crediamo di rapida attuazione. Infine, l’aiuto ai piccoli editori è drammaticamente necessario: il 77% di loro, oggi, valuta come possibile la chiusura entro la fine dell’anno.

L’AIE, che ha partecipato all'incontro col governo nella giornata degli Stati generali dell'economia dedicata a editoria e informazione, propone di intervenire mettendo al centro “scuola, crescita culturale del Paese, università e ricerca”. Sul piano europeo, AIE invita il Governo a difendere “con forza il ruolo delle industrie culturali come settore chiave di sviluppo dei nuovi programmi. I documenti della Commissione mostrano come i settori culturali abbiano subito – con il turismo – le perdite più significative in questi mesi. È fondamentale che ciò sia riconosciuto e che il ruolo della cultura sia al centro dei programmi futuri”.

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