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Bruce Springsteen legge “Furore” in un nuovo documentario italiano dedicato ai migranti

Formiche, il documentario diretto dal giornalista e regista Valerio Nicolosi, si apre con una sorpresa: a introdurre lo spettatore alla visione, infatti, non è una voce qualunque, ma quella di Bruce Springsteen. I primi minuti mostrano “The Boss” intento a leggere Furore, il capolavoro scritto da John Steinbeck nel 1939.
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Formiche, il documentario diretto dal giornalista e regista Valerio Nicolosi, incentrato sul racconto della difficile quotidianità di alcuni migranti asiatici bloccati sul confine bosniaco, si apre con una sorpresa: a introdurre lo spettatore alla visione, infatti, non è una voce qualunque, ma quella di Bruce Springsteen. I primi minuti mostrano The Boss intento a leggere Furore, il capolavoro scritto da John Steinbeck nel 1939.

Perché Springsteen ha deciso di collaborare con Nicolosi

Come spiega l'edizione inglese di Varietyper Nicolosi convincere Springsteen è stato più facile del previsto: il produttore di Formiche, Davide Azzolini, si è rivolto al manager Jon Landau per entrare in contatto diretto con The Boss, chiedendogli se fosse disposto a leggere qualche pagina di Furore. All'inizio, Nicolosi e Azzolini pensavano che il tentativo si sarebbe risolto in un nulla di fatto; invece, contrariamente a ogni aspettativa, dopo qualche settimana Springsteen ha accettato la richiesta. Nello specifico, leggerà un breve un brano tratto dal ventunesimo capitolo di Furore, che comincia con "The fields were fruitful, and starving men moved on the roads" ("I campi erano fecondi, e i contadini vagavano affamati sulle strade").

Springsteen e Steinbeck: storia di un antico amore

Che il cantautore americano nutrisse una vera e propria venerazione per l'opera di Steinbeck lo si era capito già dall'ascolto di The Ghost of Tom Joad, uno degli album più belli e intensi della sua intera carriera. Il disco è, per stessa ammissione di Springsteen, influenzato profondamente dall'eredità di Furore, dato che ha preso ispirazione per il concept proprio dalla storia della famiglia Joad: la loro parabola rappresentava l'espediente perfetto per fotografare lo stato dell'arte della società americana degli anni Novanta. Tuttavia, Springsteen ammise che si trattò di un ascendente che Steinbeck esercitò su di lui in maniera soltanto "indiretta", dato che non aveva ancora letto il romanzo, ma si era limitato a consumare le testine del videoregistratore guardando e riguardando il meraviglioso film diretto da John Ford nel 1940, annoverato tra i classici di Hollywood: finalmente, ha avuto la possibilità di rimediare.

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