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Spammare, genderless e webete: sono queste le parole del 2018 secondo lo Zingarelli

Ad un secolo dalla prima pubblicazione il famoso vocabolario continua a dettar legge in fatto di lingua: ed ecco comparire ufficialmente nell’italiano codificato tante nuove parole.
A cura di Federica D'Alfonso
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Le nuove parole del 2018.
Le nuove parole del 2018.

“Spammare”, “genderless” e “alert”, ma anche “scialla” e “pane carasau”: le nuove parole del vocabolario italiano del 2018 sono numerose, e diversissime fra loro. Molte derivano dall’inglese, che ormai sta arricchendo il nostro bagaglio linguistico sempre di più, ma molte altre provengono dalle nostre regioni e dalle tradizioni più antiche.

Ce lo spiega il vocabolario Zingarelli che, dopo aver compiuto ben 100 anni, si prepara ad entrare nel nuovo anno con un nuovo elenco di parole ormai “ufficialmente” italiane: parole che non sono soltanto sintomo di un linguaggio in continuo mutamento, ma anche di cambiamenti politici, sociali e culturali. Ad oggi il vocabolario conta 145 mila voci, con oltre 3 mila inserite soltanto dal 2014 ad oggi: per questo nuovo anno i vocaboli aggiunti sono mille. Ecco quelli più importanti.

Le nuove parole del 2018

Le parole entrate ufficialmente nell’italiano codificato per questo 2018 sono circa mille, molte delle quali provenienti dall’inglese o dal linguaggio web e “social”. Fra i termini più curiosi c’è senz’altro “webete”, una parola che i linguisti chiamano “macedonia”, in quanto composta da altri due vocaboli; in questo caso, il webete è colui che scrive cose stupide sul web ignorando l’effettiva portata delle sue affermazioni.

Altrettanto legato al mondo di Internet è l’influencer, che diviene a tutti gli effetti parte del vocabolario italiano. Non che ne avesse bisogno, per affermare la propria esistenza: come lo “youtuber”, divenuto per lo Zanichelli un vero e proprio mestiere legato al canale di condivisione video. Oltre a questi nuovi soggetti dell’era contemporanea, compaiono nel nuovo vocabolario molti verbi sempre legati al mondo web: come “spammare” e “flaggare”, termini già noti da anni all’utente medio di Internet ma non ancora, almeno fino ad oggi, accettati ufficialmente nel dizionario italiano.

“Alert”, “wish list” e “sharing economy” arricchiscono la lunga lista delle parole “itanglesi” contenute nel volume, insieme a “genderless”, ovvero qualcosa che non ha distinzioni di genere, e “millennial”, i nati fra il XX e il XXI secolo. Ma ci sono anche molte parole derivate direttamente dai nostri dialetti o dalle realtà regionali, come “scialla”, il noto intercalare usato soprattutto fra i giovanissimi, e “pane carasau”, il famoso pane sardo ormai apprezzato in tutto il mondo.

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