Sotto la cenere e i lapilli: a Pompei iniziano gli scavi in un’area ancora sepolta
Un’occasione unica per raccontare al pubblico come si interviene in un’area di nuova indagine, in attesa della restituzione alla pubblica fruizione del monumento con i suoi reperti ivi ritrovati. Si tratta del primo intervento di scavo in un’area mai indagata che ha già restituito i suoi primi tesori, gli Scavi e i restauri della Schola Armaturarum che solo pochi giorni fa hanno consentito il rinvenimento di quattordici anfore di epoca romana conservate perfettamente.
Come si evince dai numeri dipinti al loro interno, le anfore dovevano essere adibite a contenitori di olio, vino e salse; l'ambiente nel quale sono state rinvenute, verosimilmente, deve essere stato una specie di deposito. Lo scavo della Schola Armaturarum è solo il primo intervento, dopo più di vent’anni, in un' area ancora sepolta sotto la cenere e i lapilli dell’eruzione. L'iniziativa sarà illustrata domani 6 dicembre alla stampa per le ore 12.
L’ultima indagine aveva riguardato l’Insula dei Casti Amanti alla fine degli anni’80. Oggi oltre alla Schola, e’ stato avviato anche il più grande cantiere del cosiddetto “cuneo” della Regio V, (un’area di oltre 1000m2 nella zona posta tra la casa delle Nozze d’Argento e gli edifici alla sinistra del vicolo di Lucrezio Frontone), dal quale ci si aspetta di portare in luce ulteriori strutture e reperti di ambienti privati e pubblici. Siamo solo all’inizio di una nuova epoca di scoperte a Pompei.
Piacevole scoperta, questa mattina, nel sito Archeologico di Pompei. Durante gli scavi e i lavori di restauro alla Schola Armaturarum, nella quale è in corso anche il recupero degli affreschi originali salvatisi dal bombardamento del 1943, gli archeologi hanno rinvenuto, nella parte retrostante alla Schola, delle Al termine dei lavori di scavo – iniziati a luglio – previsto per la fine di dicembre, le anfore, insieme ad altri reperti che si spera verranno rinvenuti, saranno esposte all'interno del sito archeologico.