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Mancano i fondi: il Governo sceglie quali opere restaurare con un sondaggio

L’iniziativa ministeriale “L’Arte Aiuta l’Arte” ha coinvolto il popolo del web per scegliere quale opera far restaurare tra una selezione di 8 capolavori di musei italiani. La più cliccata è la “Madonna col Bambino” del Perugino dal Museo di Capodimonte. Resta incredula e perplessa la stampa estera che critica le politiche culturali italiane.
A cura di Gabriella Valente
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26 ottobre – 15 novembre 2013, questo il periodo di attivazione del progetto L’Arte Aiuta l’Arte, la consultazione pubblica online più inconsueta e discussa degli ultimi tempi.

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Indetta dalla Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale, l’iniziativa ministeriale si è servita del sito web del MIBACT e della sua pagina Facebook per domandare al popolo del web “Quale opera d’arte vuoi far restaurare?”: otto le opere selezionate tra le quali gli utenti online potevano scegliere; opere di musei statali di Venezia, Firenze, Roma o Napoli; di epoca romana, rinascimentale o rococò; di area italiana o fiamminga; accomunate dalla necessità di un intervento di restauro. Per tre settimane con pochi clic ogni cittadino ha potuto visionare le immagini e le schede dei lavori in lizza ed esprimere la propria preferenza per quello da salvare prioritariamente.

Perugino e bottega, Madonna col Bambino
Perugino e bottega, Madonna col Bambino

Con quali fondi il Ministero si propone di effettuare il restauro? La risposta è nel nome del progetto, L’Arte Aiuta l’Arte, perché i lavori di restauro saranno finanziati con i proventi di un’altra iniziativa ministeriale di promozione artistica: i fondi per salvare l’opera deriveranno infatti dal ricavato dei biglietti di Una Notte al Museo, il progetto per cui alcuni musei e siti archeologici statali, ogni ultimo sabato del mese, prolungano eccezionalmente il proprio orario di apertura fino a mezzanotte.

La Madonna col Bambino dipinta dal Perugino intorno al 1490 e conservata nel Museo di Capodimonte è risultata l’opera vincitrice, la più cliccata e la più votata sul sito del MIBACT. Ha vinto dopo un testa a testa con un’altra opera di Capodimonte, la Madonna col Bambino di ambito raffaellesco che si è aggiudicata il secondo posto, mentre sempre sul podio, ma in terza posizione, si è collocata la scultura di cavallo di epoca romana, conservata agli Uffizi di Firenze. A seguire nella graduatoria, la croce dipinta di un pittore fiorentino del Medioevo, il dipinto con Giuditta e Oloferne di Nicolas Renier, una Presentazione al Tempio fiamminga, un Paesaggio con Battista di Zuccarelli, una Natività fiamminga.

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Gli interventi sull’opera del Perugino comprenderanno una pulitura generale e mireranno specialmente a recuperare alcuni dettagli dello sfondo ormai coperti. Dovevano iniziare con l’avvio del 2014, ma ancora non se ne ha notizia precisa; mentre la loro conclusione è stabilita per il mese di marzo, cosicché l’opera possa poi essere esposta nella mostra Raffaello a Capodimonte, prevista per la primavera. In linea con l’approccio partecipativo, interattivo e telematico del progetto, i lavori di restauro saranno parzialmente aperti al pubblico e filmati per essere visionati online.

Dai vertici del Ministero dei Beni Culturali provengono numerose dichiarazioni di soddisfazione relative a questa iniziativa: si sottolinea quanto le istituzioni coinvolgano attivamente il fruitore del beni culturali affidandogli, in un certo senso, maggiori responsabilità e rendendolo di conseguenza più partecipe, attento e interessato al proprio patrimonio culturale. Altrettanta soddisfazione viene espressa rispetto al bilancio di L’Arte Aiuta L’Arte, in quanto il numero di 2326 votanti finali viene considerato, forse con poca obiettività, “un numero importante” dato il breve lasso di tempo che si è avuto per accedere alla votazione online.

Ambito di Raffaello, Madonna col Bambino
Ambito di Raffaello, Madonna col Bambino

È leggendo la stampa estera, però, che forse si riesce meglio ad aprire gli occhi: senza voler condannare il progetto in questione che di certo ha grandi meriti, non ci si deve esimere dal notare che esso rivela una carenza del ‘sistema cultura’ italiano. Alcuni giornali stranieri, parlando di L’Arte Aiuta l’Arte hanno titolato: “Un’Italia al verde fa votare i cittadini”, e alterato giustamente la domanda base dell’iniziativa, chiedendo: “Quale opera dovrebbe essere salvata quando il governo non può salvarle tutte?”. All’estero non è concepibile che un governo non investa il più possibile nella tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, non è pensabile che per un’opera che viene salvata, altre sette restano in pericolo. Si è parlato di “emergenza culturale” per l’Italia, di “suicidio culturale”: il suicidio di un paese che non investe nella tutela del patrimonio artistico, non ha un piano economico adatto né una politica culturale ben pianificata; un paese che, a meno di affidarsi in qualche occasione ai privati, ora come ora – si veda il caso di Pompei – sembra assistere inerte allo sgretolamento del proprio patrimonio artistico e della propria storia.

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