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Smart working: le 3 regole di Margaret Atwood per lavorare da casa ed essere felici

La scrittrice Margaret Atwood, in una conversazione con lo psicologo Adam M. Grant, ha offerto i suoi consigli per lavorare da casa e non venir meno alle proprie scadenze. L’autrice de ‘Il racconto dell’ancella’ si è definita una procrastinatrice di professione: “Ognuno hai i suoi trucchi, il mio è chiudere i social network”.
A cura di Redazione Cultura
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Chi più di uno scrittore di successo può dare consigli sulle strategie per lo smart working e lavorare in modalità agile? La scrittrice canadese Margaret Atwood offre consigli al tempo del Coronavirus per svolgere al meglio il lavoro da casa, senza venir meno a scadenza e obblighi. L'autrice de "Il racconto dell'ancella" ha condiviso alcuni dei suoi trucchi in una chat con lo psicologo Adam M. Grant sul podcast di TED WorkLife. "La cosa fondamentale è cercare di mitigare quelle emozioni negative che ci portano a ritardare i nostri compiti" ha detto la Atwood, che in vita sua non ha mai mancato una data di consegna. Ecco i tre consigli che una delle scrittrici più amate e popolari del nostro tempo per smetterla di procrastinare – attività nella quale la Atwood si definisce una campionessa – i propri impegni.

Sii gentile con te stesso

Invece di punirci e ripetere più e più volte quanto siamo un disastro, dobbiamo pensare che la realtà del procrastinare fa parte della condizione umana ed è più comune di quanto immaginiamo. Secondo Grant, circa il 15-20% degli adulti è un "procrastinatore" cronico mentre il resto posticipa i propri impegni soltanto occasionalmente. Per spezzare la tendenza e cambiare abitudine, dobbiamo cercare di essere indulgenti con il nostro sé procrastinante e piantarla di essere molto severi dall'inizio.

Un sentimento di colpa, in questo caso, non aiuta. Invece di essere una spinta ad agire motivante, l'unica cosa che fanno i procrastinatori che si colpevolizzano è accentuare maggiormente l'attitudine a dilazionare e ritardare le proprie consegne.

Non giudicare il lavoro prima di averlo iniziato

Qualcosa che non aiuta è porre aspettative troppo alte sul compito da svolgere, finendo per entrare nel circolo vizioso del perfezionismo nevrotico. Per questo, dice la Atwood, è fondamentale analizzare o criticare il nostro lavoro una volta che è stato realizzato e non prima. La Atwood, ad esempio, spiega che lei stessa ha procrastinato per tre anni prima di iniziare "Il racconto dell'ancella" perché credeva che la trama fosse troppo folle e ha invece cercato di scrivere un romanzo più normale.

Il suo consiglio in questi casi è: “Vai avanti, dì qualcosa. Potrebbe non essere la cosa giusta da fare, ma poi puoi buttarlo via e nessuno scoprirà quella stupidità che hai scritto". Questo è il modo, spiega nel podcast di Grant, in cui funzionano i perfezionisti produttivi: invece di preoccuparsi di ciò che gli altri penseranno del loro lavoro, fissano obiettivi elevati in base ai propri standard di qualità.

Fai un elenco di cose da evitare, social network compresi

Molto importante è non solo fare liste di obiettivi e pianificare il proprio tempo per realizzare ciò che in sospeso, ma anche elaborare una lista di attività da evitare quando dobbiamo svolgere un lavoro, come non fare lo scroll infinito di un social network dopo la pubblicazione, non accendere la televisione a meno che non bisogna vedere qualcosa in particolare, eccetera. Nel caso di Atwood, la principale cosa da non fare è scrivere su twitter o twittare mentre si scrive. Il trucco che usa per raggiungere questo obiettivo è dire addio pubblicamente per un po ‘.

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