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Sky ARTE HD: quando l’arte si fa spettacolo televisivo

Il primo appuntamento di “divulgare la cultura” propone un’intervista a Roberto Pisoni, direttore di Sky ARTE HD, canale tematico che compie un anno. Un’occasione per riflettere su narrazione e divulgazione culturale in Italia.
A cura di Luca Iavarone
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Il sociologo canadese Marshall McLuhan nella sua celebre locuzione "il medium è il messaggio" riassunse straordinariamente la natura e gli effetti della comunicazione dei mass media. L'intuizione è di estremo interesse: se si guarda alla tv, ai giornali, ad internet, come a semplici mezzi di diffusione delle informazioni, non si tiene conto di una cosa fondamentale, cioè la natura intrinseca di tali mezzi. Ogni mezzo, ha sue caratteristiche specifiche, una sua propria vocazione, che connotano a priori le informazioni che dà, molto più fortemente dei contenuti che propone. O meglio: il senso di un'informazione è da ricercare prima di tutto nella natura del mezzo che la trasmette. Da cui "il medium è il messaggio". Questo ci introduce a una serie di riflessioni, che inaugureranno un ciclo di servizi a tema divulgazione culturale.

Parlare di cultura, raccontare la cultura, è fare cultura? In quali modalità oggi avviene l'informazione culturale, con che scopi, e soprattutto dove è possibile trattare di cultura? E quanto la natura del mezzo che si occupa di cultura influenza a sua volta il messaggio culturale?

Ci occuperemo spesso e volentieri di televisione, o per essere più precisi di televisioni. È indiscusso che dalla sua nascita ad oggi ci sia stata un'evoluzione che ha portato a un suo radicale cambiamento, a un suo sdoppiamento, ad una proliferazione di sue modalità. O forse, semplicemente, seguendo le indicazioni di McLuhan, con gli anni essa ha rivelato la sua vera natura. Da veicolo di indottrinamento monocanale, quando si credeva avesse il compito pedagogico di "fare gli italiani", a contenitore onnicomprensivo e a scompartimenti, che, in regime di concorrenza, struttura il palinsesto in base alla richiesta, offrendo (senza rischiare) ciò che è già previsto che funzionerà.

Oggi vi proponiamo un'intervista a Roberto Pisoni, direttore di Sky ARTE HD, canale tematico di argomento culturale visibile sulla piattaforma a pagamento via satellite Sky Italia. Sky ARTE HD ha appena compiuto un anno, una buona occasione per trarre un bilancio su una delle pochissime realtà televisive che trattino esclusivamente temi a interesse culturale come la letteratura, la fotografia, la musica, le arti digitali, il design, l'arte moderna e contemporanea.

C'è subito da precisare che, a detta dello stesso direttore, Sky ARTE HD nasce dall'esigenza di "completare l'offerta" da parte di Sky Italia, emittente a pagamento che ottiene la maggior parte dei suoi introiti da canali come Sky Calcio, Sky Cinema e Sky Uno (quello di X-Factor, per capirci). Dunque non sono i "numeri" la mission del canale. Si rivolge ad un pubblico (dati Sinottica Eurisko) con un alto titolo di studio, trasversale per età e risorse economiche, che vive in città con più di 100 mila abitanti e che in un anno fa almeno due di queste azioni: leggere 1 o più riviste d'arte, leggere 6 o più libri, visitare almeno 4 musei, assistere ad almeno 3 spettacoli teatrali o lirici. Un pubblico potenziale di circa 915 mila individui.

Come recita lo spot promozionale, Sky ARTE HD è il canale dove "l'arte è spettacolo". La dichiarazione d'intenti è palese (e qui torniamo al discorso "il medium è il messaggio"): si punta ad affrontare temi culturali con le tecniche narrative proprie della televisione di ampio successo negli ultimi anni, ibridando il più possibile le tematiche con format di fiction e reality. Sky ARTE, come sottolinea Pisoni, "non vuole fare la lezione", perché siamo in TV, quindi il focus è l'intrattenimento.

La sfida del canale è probabilmente spostare il pubblico abituale di Sky su nuovi format di confine: c'è la serie in 8 puntate sui classici della letteratura italiana prodotta da Stefano Accorsi (ovviamente distante dall'intento didascalico dei grandi sceneggiati della Rai), "Potevo farlo anch'io" dove un critico e il conduttore di X-Factor guidano gli spettatori tra meraviglie e paradossi dell'arte contemporanea, "L'arte non è marte", dedicato ai bambini, "Fotografi", serie sui grandi fotografi italiani, "Atto Unico", dove alcuni attori italiani hanno l'opportunità di recitare il monologo che avrebbero sempre voluto mettere in scena ma che non hanno mai avuto occasione di interpretare. Di pregio la partnership con il museo MAXXI di Roma, grazie alla quale verranno raccontate e documentate tutte le principali mostre della stagione museale 2013-2014.

Curiosa, invece, la presenza in palinsesto di molti appuntamenti dedicati ai concerti di musica rock, la principale fonte di audience di Sky ARTE HD. Un'offerta che si distacca enormemente, dunque, da canali come Sky CLASSICA, dedicati a un pubblico più selettivo e istruito. Tale programmazione così "aperta" alle mescolanza con la tv di intrattenimento  tenta evidentemente di allargare quanto più possibile il suo bacino d'utenza tra coloro che sono già abbonati a Sky, puntando a un'offerta che fa "spettacolo" della cultura.

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