Sinead O’Connor e le cause della morte a un anno dalla scomparsa, non è stata per overdose
Sinead O'Connor è morta di broncopneumopatia cronica ostruttiva e asma stando a quanto rivelato dal certificato di morte depositato nei giorni scorsi. Oltre un anno dopo la morte della cantautrice irlandese, una perdita importante per la musica mondiale, è stata rivelata la causa ufficiale della morte della cantante: l'Irish Independent, infatti, citando il certificato di morte della cantante di Nothing Compares 2U era il risultato di "un'esacerbazione di broncopneumopatia cronica ostruttiva e asma bronchiale insieme a un'infezione di basso grado delle vie respiratorie inferiori". Un dettaglio in più rispetto a quanto uscì lo scorso gennaio quando si confermò la morte naturale.
Fin dalle prime ore seguenti alla morte della cantante giravano voci sul fatto che la morte fosse avvenuta per cause naturali e non per abuso di sostanze o altro. O'Connor era stata trovata incosciente nella sua casa di Londra lo scorso luglio e fin da subito la morte era stata ritenuta "non sospetta" e dovuta a cause naturali, nonostante le speculazioni che erano seguite alla scomparsa della donna, causate anche dai problemi che la cantante aveva vissuto negli ultimi anni. È stato il suo ex marito John Reynolds, mercoledì scorso, a depositare il certificato di morte, che è stato firmato da un medico legale inglese.
È stato il coroner senior per l'Inner South London Julian Morris a certificare la scomparsa per cause naturali in seguito a un esame post-mortem. O'Connor aveva 56 anni quando è stata trovata priva di sensi nella sua casa londinese e fin da subito non era "stata indicata alcuna causa medica di morte", e che non era stata trattata "come sospetta". L'anno precedente la cantautrice – dopo scomparse, minacce di suicidi e litigi per l'affidamento del figlio – aveva dovuto affrontare il suicidio del figlio Shane, di 17 anni. Già qualche mese fa era uscita la notizia che la morte fosse avvenuta per cause naturali, escludendo l'overdose e smentendo quello che alcuni fan avevano pensato nei giorni successivi alla sua scomparsa.